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Carige: esclusiva a Bper, offerta entro il 15 febbraio

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È Bper il soggetto individuato dal Fondo interbancario di tutela dei depositi, per trattare la cessione della quota di controllo dell’80% di  Banca Carige. Gli emiliani superano la concorrenza del fondo americano Cerberus e, soprattutto, della francese Credit Agricole, l’altro vero grande pretendente di Carige, sfilatosi dalla corsa nelle ultime ore.

Carige, il dossier sul tavolo di Bper

Alla banca guidata da Piero Montani,  il Fitd ha concesso “un periodo di esclusiva di 4 settimane per il completamento di una due diligence confirmatoria e la definizione di un contratto di acquisizione di Carige nel più breve tempo possibile e comunque non oltre il 15 febbraio 2022”.

E’ quanto si legge in una nota del Fondo interbancario che detiene insieme allo Schema Volontario il 79,99% di Carige. L’offerta di Bper non ha natura vincolante e in caso di perfezionamento dell’operazione prevede il lancio da parte di Bper Banca di un’opa sulle restanti azioni di Banca Carige non detenute dal Fitd e dallo SVI per un corrispettivo di 0,80 euro per azione

Per convincere il Fondo interbancario Bper ha praticamente dimezzato le sue pretese, accontentandosi, nella proposta riformulata sabato scorso, di una dote finanziaria di circa 530 milioni di euro, a fronte del miliardo chiesto lo scorso 14 dicembre. Uno sconto reso possibile, da un lato, dai benefici legati a 380 milioni di Dta da convertire in crediti fiscali, non considerati nella prima proposta in quanto non ancora tramutati in legge con la Manovra.

La vittoria di Bper rafforza la candidatura della banca emiliana, spalleggiata dalla Unipol di Carlo Cimbri, a motore per la creazione di un terzo polo tricolore.

“Dal punto di vista industriale” l’operazione “permetterà a Bper di raggiungere circa il 10% della quota di mercato in termini di filiali (dall’attuale 8%), crescendo specialmente in Liguria”, affermano gli analisti di Equita.

Bper garantisce tenuta occupazione

Bper ha garantito anche sulla tenuta occupazionale, escludendo nuovi esuberi tra il personale della banca genovese.

“La valutazione delle proposte non può prescindere dall’esistenza di un progetto strategico di lunga durata che preservi il ruolo che la Banca ha sempre avuto nei territori e garantisca la tenuta dei livelli occupazionali e sociali, la salvaguardia professionale e retributiva ed eviti il ricorso ad una mobilità territoriale”, hanno chiarito i sindacati.

Il governatore ligure, Giovanni Toti, e il sindaco di Genova, Marco Bucci, hanno auspicato l’avvio di “un percorso di lungo respiro in cui venga soprattutto tutelata la territorialità di Banca Carige” e il mantenimento della “sede centrale” nel capoluogo ligure.