(Teleborsa) – Parte dall’estero il riscatto dell’industria calzaturiera italiana, che oltre frontiera sviluppa l’80% del business. E se a tirare è soprattutto il mercato britannico, a sostenere l’export nazionale sono anche Stati Uniti e Russia, che dopo il brusco stop del 2009 hanno ripreso a acquistare scarpe made in Italy. Un bilancio più che soddisfacente – commenta Trend Calzaturiero, l’agenzia web specializzata nell’informazione economica sul settore, analizzando i dati Istat del primo bimestre 2010. Nel complesso le vendite all’estero di calzature made in Italy hanno raggiunto, nel primo bimestre 2010, quota 42,2 milioni di paia, equiparando il risultato del gennaio-febbraio 2009. Ma se si guarda al solo dato di febbraio il confronto con l’anno scorso restituisce un progresso di quasi il 10%. L’onda lunga della crisi – prosegue Trend Calzaturiero – si è fatta comunque ancora sentire in Francia e Germania, dove le esportazioni, nel cumulato del bimestre, hanno subito tagli rispettivamente del 2 e del 7 per cento anno su anno. Segno meno anche sul mercato spagnolo, a fronte di decisivi progressi in Belgio, Paesi Bassi, Grecia e Austria. Sul fronte delle importazioni, intanto, segnano ancora il passo gli arrivi di scarpe made in China, a 34,4 milioni di paia, dai 39 milioni e mezzo del primo bimestre 2009 (-13%). Ancora più accentuata (-14%) la flessione dell’import di calzature vietnamite (5,3 milioni di paia), mentre guadagnano vistosamente terreno sul mercato italiano Romania e Indonesia. Nel complesso – conclude la nota – le importazioni nazionali sono ammontate, a tutto febbraio 2010, a poco più di 70 milioni di paia, facendo segnare su base annua una contrazione del 6,4%.
Se vuoi aggiornamenti su Calzaturiero, rimbalza l’export a febbraio inserisci la tua email nel box qui sotto:
Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.
Abbiamo ricevuto la tua richiesta di iscrizione. Conferma la tua iscrizione facendo clic sul link ricevuto via posta elettronica.
Se vuoi ricevere informazioni personalizzate compila anche i seguenti campi opzionali.
Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.
Ti potrebbe interessare
“AI e partnership per proteggere dalle calamità l’Italia che invecchia” è il tema trainante dell’undicesima edizione del più grande e prestigioso evento assicurativo in Italia.
Nella distribuzione dei fondi comuni di investimento, in Italia i consulenti detengono una quota di mercato del 36% rispetto al 18% della media Ue. Lo evidenzia l’ultima analisi dell’ European Fund and Asset Management Association (EFAMA), che mette in ordine di importanza i principali canali distributivi dei fondi.
La propensione all’investimento dei risparmiatori seguiti dai consulenti finanziari si conferma sostenuta dice l’Associazione svelando i numeri del mese di marzo.