Mercati

Buy su Wall Street, indici +1% in attesa Bernanke

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

NEW YORK (WSI) – Wall Street positiva, in cerca di stabilità dopo le forti oscillazioni degli ultimi tempi. Forte balzo del Dow Jones fin dalle prime battute di contrattazioni. Passate le 16 ora italiana, il Dow Jones fa +167,84 punti (+1,11%), a quota 15.238; S&P +0,96% a 1.642,41; Nasdaq +1,19% a 3.464,18.

Dal fronte macro, reso noto l’indice NY Empire, che ha segnato un rialzo a giugno, senza tuttavia apparire convincente, visto che molte componenti del dato sono peggiorate. Detto questo, il trend non è di certo negativo, visto che l’indicatore si è attestato ben al di sopra della soglia zero, che rappresenta la linea di demarcazione tra fase di contrazione (al di sotto) e di espansione (al di sopra).

Di buon auspicio l’indice relativo alla fiducia dei costruttori si è attestato al massimo livello dal 2006, stando a quanto ha comunicato l’associazione di settore National Association of Home Builders, che stila l’indice insieme a Wells Fargo. L’indice è salito di fatto a quota 52 a giugno, al di sopra della soglia dei 50 punti per la prima volta dal 2006, dai 44 punti di maggio.

Wall Street ha visto calare il proprio valore di mercato di più di $500 miliardi da quando lo S&P 500 è sceso del 2,5% dal record testato lo scorso 21 maggio, dopo aver guadagnato in media +16% negli due anni precedenti alla decisione della Fed di iniziare ad alzare i tassi, secondo i dati di Bloomberg.

Secondo gli analisti di Wall Street la riunione del G8 e soprattutto il meeting della Federal Reserve – l’annuncio sui tassi e soprattutto sulle eventuali nuove decisioni di politica monetaria arriverà dopodomani, mercoledì 19 giugno – potrebbero portare a un calo della volatilità.

Tenuto conto dei seppur lievi miglioramenti dell’economia gli investitori potrebbero anche abituarsi all’idea che una riduzione delle misure straordinarie di quantitative easing, se operata in modo graduale, non sia così tanto una cattiva notizia. Questo il concetto espresso dagli strategist di mercato. La banca centrale americana da tempo inietta liquidità nel sistema con acquisti di Treasuries e titoli legati ai mutui del valore di $85 miliardi al mese.

La Fed rilascerà probabilmente qualche commento nel tentativo di placare il nervosismo sui mercati. “La crescita americana e le aspettative sulla politica monetaria rimangono il fattore chiave”, ha detto Michael Kurtz, responsabile della strategia azionaria globale presso Nomura Holdings.

“Crediamo che Bernanke continuerà a dire che le manovre di quantitative easing saranno smorzate, ripetendo che tale scenario potrebbe presentarsi quest’anno, ma che allo stesso tempo sarà strettamente condizionato dai dati economici; Bernanke potrà dire anche che la Fed è molto lontana dal rimuovere le politiche a sostegno dell’economia”, ha commentato Jim Reid, strategist di Deutsche Bank.

Dal canto suo Fawad Razaqzada, market strategist presso GFT Markets, ha scritto in una nota che “quello che sembrava uno scenario ormai imminente (ovvero la fine del QE) ora sembra essere visto come un evento di minore importanza”.

Importante mettere in evidenza che la Federal Reserve aggiornerà nei prossimi giorni anche le stime sull’economia Usa per il periodo compreso tra il 2013 e il 2015. Le ultime previsioni formulate a marzo di quest’anno hanno parlato di una crescita del Pil nel 2013 del 2,6% circa e del 3,2% nel 2014, e di un tasso di disoccupazione al 7,4% quest’anno e in flessione al 6,9% circa l’anno prossimo.

Tra le singole storie di giornata, a catturare l’attenzione degli operatori e’ sopratutto Facebook, che pare stia lavorando a un nuovo prodotto, che presentera’ ai media il 20 giugno. Il titolo guadagna oltre +2%.

Attenzione anche a Apple, dopo che le quotazioni hanno chiuso venerdì al di sotto della media mobile degli ultimi 50 giorni, pari a $434,76. Quotazioni in recupero con quasi +1%.

In ambito valutario, l’euro -0,06% a $1,3338; dollaro/yen +0,94% a JPY 94,95 euro/franco +0,38% a CHF 1,2340.

Riguardo alle commodities, i futures sul petrolio +0,41% a $98,25 al barile, le quotazioni dell’oro -0,22% a $1.384,20 l’oncia. Occhio alle dichiarazioni di JP Morgan, che ha affermato in una nota che gli investitori stanno ignorando la possibilità di uno shock dei prezzi del petrolio, provocato dalle tensioni in Medioriente, che potrebbero portare i valori del contrattpo Brent a $115 (al momento il valore è di $105,95 circa) entro quest’anno. Un sondaggio di Cnbc mette invece in luce come gli strategist credano che il contratto WTI tornerà a $100 al barile questa settimana: i prezzi hanno già recuperato terreno e viaggiano al massimo in nove mesi.

Quanto ai Treasuries, rendimenti decennali quasi piatti al 2,13%. Sulla curva dei tassi si registra un lieve irripidimento dello spread tra il titolo a 2 e 10 anni a quota 186 punti base.