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Buco da 16,6 miliardi. Fonti: “rimborsi pensioni non per tutti”

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ROMA (WSI) – La decisione della Corte Costituzionale di bocciare il blocco imposto dal governo Monti al livellamento delle pensioni sopra i 1.400 euro mensili ha aperto un buco di almeno 16,6 miliardi nelle casse statali. I calcoli sono dell’Ufficio studi della Cgia di Mestre. L’importo complessivo, che l’Inps rischia di restituire ai 5 milioni di pensionati che hanno subito il mancato adeguamento Istat disposto dal governo Monti con il “Salva Italia”, è stato calcolato al netto dell’Irpef.

Sempre dall’analisi elaborata dalla Cgia si evince che il blocco avvenuto nel 2012-2013 ha interessato i pensionati che percepiscono un assegno mensile netto superiore a 1.088 euro.

Per arginare la voragine il governo non ricorrerà, tuttavia, a una manovra addizionale, bensì cercherà di minimizzare l’impatto sui conti pubblici. Lo ha assicurato il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan.

Rassicurazione accompagnata da una doccia gelida, non ufficiale, riportata da fonti di Palazzo Chigi: “Il rimborso della mancata indicizzazione non potrà essere per tutti, e ci sono dei precedenti della Consulta che avvalorano questa impostazione: il problema è la soglia sopra cui non far scattare l’indicizzazione”. Secondo alcune fonti di palazzo Chigi, il rimborso escluderà le pensioni più alte. Ma “il dibattito è sulla soglia”. Il punto fermo è che una analoga misura varata dal governo Prodi, per le pensioni 8 volte superiori al minimo, fu ritenuta legittima dalla Consulta. “Va contemperata l’esigenza di sostenibilità dei conti pubblici con il rispetto della sentenza: non possiamo di certo fare un intervento che sarebbe bocciato nuovamente”, ripetono le fonti.

Confusione su quello che ha però in mente di fare l’esecutivo, che afferma che il governo “si è espresso oggi (ieri per chi legge) attraverso le parole del ministro Pier Carlo Padoan. Le indiscrezioni e ricostruzioni riportate da alcuni organi di informazione non riflettono, dunque, gli orientamenti dell’esecutivo al riguardo”.

Padoan si era limitato a dire: “Stiamo pensando intensamente sia sugli aspetti istituzionali e sia di finanza pubblica. Stiamo pensando a misure che minimizzino l’impatto sui conti pubblici ma rispetteremo la sentenza della Consulta”.

“Stiamo lavorando in queste ore e quanto prima definiremo un quadro quantitativo, le regole saranno rispettate”, aveva precisato il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan a margine di un’audizione al Senato sulla sentenza della Consulta sulle pensioni. “Stiamo guardando tutti gli aspetti ed entrando nei dettagli”.

E ancora: “quando avremo fatto i conti faremo tutte le valutazioni, non mi sembra che ci sia una manovra all’orizzonte”.

Un nuovo monito è arrivato dall’Ue, che ha ricordato che l’applicazione della sentenza della Consulta sulla riforma Fornero “non deve deviare l’Italia dal rispetto dei requisiti previsti dal Patto di stabilità e di crescita”.

La confusione sulla possibilità che l’Italia non rimborsi le pensioni a tutti è nata con le dichiarazioni rilasciate dal sottosegretario all’Economia, Enrico Zanetti, segretario di Scelta civica: E’ “impensabile restituire le pensioni di molte volte superiori alla minima”. “Il governo è al lavoro in questo momento per creare una situazione sostenibile”, ma “per quanto riguarda Scelta Civica dico che è impensabile pensare di andare a restituire l’indicizzazione anche per le pensioni di molte volte superiori alla minima in un contesto in cui si sono chiesti sacrifici importanti ai pensionati di domani che avranno il contributivo e non il retributivo e ai quasi pensionati che si sono visti spostare l’asticella proprio in vista del traguardo. Ciascuno deve fare la sua parte”.

Zanetti ha poi chiarito in un’intervista a Sky24: “La mia posizione è la posizione di uno dei tre partiti che sostiene la maggioranza, non c’è antitesi con quanto detto da Padoan, c’è una differente lettura”.

“Padoan dice che rispetteremo la sentenza, io non dico nulla di diverso. Il tema di incostituzionalità si pone perché il blocco ha riguardato anche pensioni di importo relativamente basso, il che vuol dire che il rispetto della sentenza può avvenire anche attraverso una rimodulazione di quel blocco, andando a sbloccare quelle pensioni subito sopra tre volte la minima, la soglia individuata, ma anche non andando a toccare pensioni di molto superiori. Se Padoan dirà, ma non mi risulta che lo abbia detto, che dobbiamo rimborsare tutto, allora saremmo su due posizioni diverse, ma non credo che il ministro abbia intenzione di dire una cosa del genere, perché sarebbe un’ingiustizia spaventosa”.
(DaC-Lna)