Economia

Brexit, accordo dovrà essere rettificato dalla Corte europea

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La questione della procedura di addio all’Unione Europea da parte del Regno Unito dovrà essere affrontata dalla Corte di Giustizia dell’Ue (CGUE) prima o poi. Lo ha detto a Reuters il presidente dello stesso tribunale, il belga Koen Lenaerts, secondo cui la Corte ha il compito di emendare un qualsiasi accordo che Ue e Londra decideranno di siglare dopo la Brexit.

Il ruolo del tribunale, come si legge nello statuto dell’organo giudiziario europeo, è quello di “garantire che il diritto dell’UE venga interpretato e applicato allo stesso modo in ogni paese europeo, garantire che i paesi e le istituzioni dell’Unione rispettino la normativa dell’UE”.

Nel frattempo a Londra è tutto pronto per il voto storico del Parlamento sulla strategia di uscita dal blocco del governo. I deputati britannici si esprimeranno ufficialmente per la prima volta sulla questione Brexit, con un voto preliminare sul progetto di legge che autorizza il governo di Theresa May ad avviare il processo di addio all’Unione Europea sancito con il referendum del 23 giugno.

Prima del voto, che è in programma alle 20 italiane di stasera, sta andando in scena un acceso dibattito sul testo, che dà all’esecutivo i poteri di fare ricorso all’articolo 50 del Trattato di Lisbona. Da quel momento l’esecutivo avrà due anni di tempo per negoziare con le autorità europee e trovare una nuova partnership commerciale, giuridica ed economica.

Il libro bianco in cui sono sintetizzate le strategie che il governo May intende seguire nel processo di abbandono dell’Unione Europea verrà pubblicato domani, giovedì 2 febbraio. Lo ha annunciato la premier britannica Theresa May, le cui dichiarazioni sono state citate da Reuters. L’obiettivo dichiarato di Downing Street è quello di ottenere una ‘hard’ Brexit definitiva, comprensiva di un’uscita dal mercato comune e dall’unione doganale.

Il governo punta a ottenere l’approvazione da parte dell’aula del disegno di legge sul ricorso all’articolo 50 entro i primi di marzo, in modo da essere pronti per lo showdown con le autorità di Bruxelles nel consiglio europeo dell’8-10 marzo. Come avverrà l’addio di Londra dall’Ue tuttavia, dipenderà molto dalla piega che prenderanno i negoziati con l’Europa.