Economia

Brexit, Juncker: dieci volte più pessimista dopo cena con May

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LONDRA (WSI) – Appare tutta in salita la strada per i negoziati tra Gran Bretagna e Unione europea per la Brexit. E questo dopo le parole confidenziali del presidente della Commissione Europea Jean Claude Juncker al termine dell’incontro tenutosi mercoledì scorso a Downing Street con la premier inglese Theresa May.

Secondo quanto rivela il quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung, Juncker avrebbe manifestato tutto il suo pessimismo in merito all’esito delle trattative.

“Sono uscito dall’incontro dieci volte più scettico (…) una soluzione positiva dei negoziati sulla Brexit con il Regno Unito. May vive in un’altra galassia e si sta facendo illusioni”.

L’entourage di Juncker considera che la probabilità di un fallimento sia superiore al 50%. Immediata la replica di Theresa May che parla di pettegolezzi di Bruxelles, smentendo così le ricostruzioni fatte dal quotidiano vicino ad Angela Merkel, parlando invece di un incontro costruttivo, come sottolinea anche il portavoce di Downing Street:

“Come la prima ministra e Jean-Claude Juncker hanno chiarito, è stata una riunione costruttiva, prima che i negoziati comincino formalmente”.

Secondo quanto ricostruito da Faz,  Theresa May non avrebbe mostrato alcuna disponibilità a possibili compromessi, mentre le sue rappresentazioni sulla trattativa stessa vengono giudicate del tutto irrealistiche. La premier inglese avrebbe lasciato di stucco allibiti  sia Jean Claude Juncker che il capo negoziatore Ue Michel Barnier che lo accompagnava a Londra, affermando che legalmente il Regno Unito non deve nulla ai paesi dell’Ue in base ai Trattati, mentre per l’Unione europea il conto si aggira sui 60-65 miliardi di euro.

Secondo la premier inglese inoltre la questione dei diritti dei cittadini potrebbe essere risolta all’inizio dei negoziati, nelle prossime settimane al Consiglio europeo di Giugno, e avrebbe suggerito che i cittadini Ue residenti in Gran Bretagna potrebbero in futuro essere trattati in base agli stessi diritti dei lavoratori stranieri nel Regno Unito. A tale affermazione Juncker avrebbe risposto definendo lo scenario problematico in quanto i cittadini comunitari godono di una serie di diritti in più.