Economia

Brexit, élite politica: tragedia, nulla come prima

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ROMA (WSI) – Il terremoto Brexit è solo all’inizio. Gli inglesi hanno votato in massa, circa il 52% l’uscita del Regno Unito dall’Ue e subito arrivano le reazioni del mondo politico ed economico. Il rischio dietro l’angolo, come dimostrano anche i mercati, è quello di una vera  e propria disintegrazione dell’euro. Ecco di seguito i commenti della giornata dai leader europei.

Niegel Farage, leader dell’Ukip ha sottolineato come il voto sulla Brexit sia il chiaro segnale della sconfitta dell’Europa.

“L’Europa sta fallendo, sta affondando. Spero che [con il referendum] sia stato rotto il primo mattone del muro. Spero che questo sia il primo passo verso un’Europa di nazioni sovrane”.

In Francia Jean Marc Ayraul, ministro degli esteri sottolinea che l’”Europa andrà avanti”.

“Ma deve reagire e riscoprire la fiducia delle persone. E’ urgente”.

Tra gli alti leader comunitari, il primo ad esprimersi subito dopo l’annuncio dell’esito della consultazione referendaria è stato il presidente del parlamento Ue Martin Schulz che parlando alla Tv tedesca ha affermato:

“Il Regno Unito ha deciso di percorrere la sua strada, penso che i dati economici mostrino questa mattina che sarà una strada molto difficile. Mi aspetto che le negoziazioni sull’uscita inizino rapidamente (..) Non voglio che l’euro subisca qualcosa di simile (ndr: alla sterlina)”.

Schulz si è recato poi dalla cancelliera Angela Merkel per decidere il da farsi. Intanto sono arrivate le prime reazioni di Wolfang Schaeuble, ministro delle finanze della Germania:

“Rispettiamo l’esito del referendum. Ho sperato in un diverso risultato. Ora dobbiamo guardare avanti e affrontare la situazione. A questo scopo sono in stretto contatto con i partner del G7. Il processo di uscita dall’Ue è chiaramente definito e sarà messo in atto. L’Europa deve restare unita ora”.

Anche il vice cancelliere Sigmar Gabriel reagisce così alla notizia dell’esito referendario della Brexit:

 “Maledizione, un brutto giorno per l’Europa”.

Donald Tusk, presidente del Consiglio Ue mostra tutto il suo rammarico per come sono andate le cose.

“Non nascondo che volevamo un risultato diverso. Sono pienamente cosciente di quanto grave e anche drammatico sia questo momento politicamente (…) non c’è modo di prevedere tutte le conseguenze politiche”.

Intanto lo stesso Tusk ha indetto un vertice “informale” dei leader dell’Ue a margine del summit dei capi di Stato e di governo dell’Ue in programma il 28 e il 29 giugno. La vittoria della Brexit è salutata con entusiasmo e gioia dai leader nazionalisti europei, gli antieuropeisti per eccellenza. Come Marine Le Pen, leader del Front National che ha annunciato di volere lo stesso referendum anche in Francia.

“Vittoria della libertà. Come chiedo da oltre due anni, c’è bisogno ora dello stesso referendum in Francia e nei paesi della Ue”.

Fa eco alle parole di Le Pen il leader della Lega Nord, Matteo Salvini:

“Evviva il coraggio dei liberi cittadini di Gran Bretagna!!! Il cuore, la testa e l’orgoglio hanno battuto le bugie, le minacce e i ricatti. Grazie UK, ora finalmente cambierà l’Europa, ora tocca a noi

In Olanda, Geert Wilders, leader anti-immigrazione commenta così:

“Vogliamo poter decidere per la nostra patria, per la nostra moneta, per i nostri confini e per la nostra politica sull’immigrazione. Il più presto possibile gli olandesi devono poter avere l’opportunità di dire la loro sull’appartenenza dei Paesi Bassi all’Ue, con un referendum”.

Un vero e proprio terremoto politico è quello che si è venuto a creare che scuote anche il nostro paese dove il premier Renzi ha rinviato la riunione della direzione del Pd, in programma oggi alle 15 e ha indetto d’urgenza una riunione a Palazzo Chigi con il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, quello delle finanze Pier Carlo Padoan, dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, il sottosegretario Marco Minniti e il presidente di Bankitalia, Ignazio Visco. Ecco le parole di Paolo Gentiloni dalla Farnesina:

“Siamo di fronte a un momento per l’Europa molto difficile. Nonostante ci si sia a lungo attrezzati a gestire le conseguenze di questa decisione, non ci nascondiamo le difficoltà del momento. Ma sul piano politico questa deve essere una sveglia per l’Europa. A questo punto ci aspettiamo che la Gran Bretagna dia seguito a questa decisione attivando l’articolo 50 dei trattati che regola l’uscita degli Stati membri dall’Unione europea, ovviamente rispettando i diritti acquisiti dei cittadini europei e dei nostri concittadini”.

Il ministro afferma poi che per il nostro paese sarebbe stato preferibile “un esito diverso del referendum”.

“Certamente la Gran Bretagna resterà un paese nostro amico e un alleato nella Nato ma la decisione di uscire dall’Unione europea è stata presa e bisogna dargli seguito”.

Il rischio di disintegrazione dell’euro è dietro l’angolo visto come stano reagendo i mercati. E per l’Italia la Brexit, come ha detto qualche giorno fa l’analisi condotta da Nomisma, darà “un forte scossone all’economia”.

“Giorno tristissimo” – ha commentato Ettore Rosato, capogruppo Pd alla Camera.

“Brexit mina speranza di crescita e pace. Tutti più fragili e vulnerabili. Da qui si riparte per Ue più coesa e forte”.

Anche dal movimento Cinque Stelle arrivano le prime reazioni, affidate al tweet di Danilo Tonelli deputato pentastellato che scrive:

“I britannici hanno scelto la Brexit. Ha vinto la democrazia, ha perso l’Europa delle banche. Il vento di cambiamento è sempre più forte”.

Intanto Matteo Renzi da Twitter scrive:

“L’Europa? Dobbiamo cambiarla per renderla più umana e più giusta. Ma l’Europa è la nostra casa, è il nostro futuro”.