Economia

Brexit, Barnier: “non c’è più tempo da perdere”

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Il ridursi delle chance di una ‘Hard Brexit‘ dopo il voto politico nel Regno Unito, per lo meno secondo gli economisti, dovrebbero favorire la sterlina, che però potrebbe indebolirsi ancora rispetto alle principali rivali. È quanto emerso da un sondaggio condotto da Reuters.

Circa due terzi degli economisti della City londinese interpellati in settimana dall’agenzia stampa (33 su 49), ritengono che sono più basse ora le possibilità di una ‘Hard Brexit‘, ossia di un addio definitivo al mercato unico e all’unione doganale con una revisione totale dei rapporti commerciali e diplomatici tra le due potenze europee. Tre hanno detto che si sono ridotte in maniera significativa, mentre nessun esperto reputa che siano aumentate in modo notevole.

La stesa Theresa May, il primo ministro che con i risultarti delle elezioni dell’8 giungo ha perso la sua scommessa per ottenere un mandato più forte, dovrà rivedere la sua strategia sulla Brexit, secondo la quale “nessun accordo è sempre meglio di uno cattivo”. Una posizione più morbida sull’immigrazione, in particolare, potrebbe rendere più facile un accordo con l’Ue.

 

Secondo Nikesh Sawjani della banca Lloyds, dopo l’esito delle elezioni politiche da cui i Tories sono usciti con un numero inferiore di seggi in Parlamento, eventualità che li ha costretti a formare un governo di minoranza, “la premier (Theresa May) potrebbe essere costretta a cambiare la sua strategia e il suo approccio” nei negoziati con Bruxelles sulla Brexit.

Michel Barnier, il capo dei negoziati europei sulla Brexit, ha lanciato un appello a Londra a fare presto, dicendo che “non c’è tempo da perdere”. I colloqui saranno “estremamente complicati”, come ricordato dallo stesso funzionario, e dovrebbero iniziare la prossima settimana. Le autorità europee hanno detto che avrebbero aspettato che il Regno Unito fosse pronto e che la sua situazione politica fosse chiara e stabile prima di avviare le trattative.

Dicendo che “non può negoziare da solo”, Barnier ha mandato un segnale forte, dimostrando una certa impazienza. Barnier ha detto al Financial Times che “se perde altro tempo” Londra rischia di uscire dall’Ue a marzo 2019 senza un accordo in mano. Il funzionario Ue ha posto l’accento sul fatto che non è stato fatto ancora alcun progresso da quando il Regno Unito ha fatto ricorso all’articolo 50, la legge dei trattati europei che permette a un paese del blocco di avviare la procedura di addio.

“La prossima settimana, saranno passati tre mesi da quando è stata inviata la lettera sull’Articolo 50″ e “non abbiamo ancora iniziato le trattative, non ci sono stati progressi. Perciò dobbiamo avviare i negoziati” al più presto. “Noi siamo pronti” e – fa capire Barnier – Bruxelles sta soltanto aspettando che lo siano anche le autorità britanniche.