Economia

Brasile: piano anticrisi. Tasse impopolari e tagli spesa

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BRASILIA (WSI) – Dopo il downgrade di Standard & Poor’s, il Brasile risponde con un piano di rientro del deficit basato su tasse e un cospicuo taglio della spesa pubblica per circa 65 miliardi di real, equivalente a 15 miliardi di euro.

Un piano di austerità anticrisi che porti il Paese fuori dalla recessione ed eviti il buco di bilancio nel 2016. È questo l’obiettivo da raggiungere secondo il ministro della Pianificazione, Nelson Barbosa che ha spiegato come la manovra correttiva comporterà un congelamento dei salari e delle assunzioni nel settore pubblico, insieme alla soppressione di 39 ministeri e quindi un taglio di 1000 posti di lavoro.

Tra le misure in cantiere vi è la reintroduzione della tassa Cpmf sulle transazioni finanziarie, da cui l’Esecutivo guidato da Dilma Rousseff tenta di recuperare 31 miliardi di real. Nel pacchetto di misure anticrisi sono previsti anche tagli ai sussidi sull’agricoltura, ai piani di investimento infrastrutturale, ai salari e ai bonus dei dipendenti pubblici. Tagli anche alla spesa sociale su casa e salute.

La scure dell’austerity colpirà anche uno dei punti di forza del governo carioca, ossia il programma sociale “Minha Casa Minha Vida” che garantiva alloggi popolari alle fasce meno abbienti della popolazione. A ben vedere un insieme di misure certamente impopolari che rischiano di alimentare il disagio e le proteste.

Obiettivo è passare dall’attuale deficit primario dello 0,5% del Pil, stimato per il 2016 ad una avanzo dello 0,7% e ciò comporta una manovra correttiva di 17 miliardi di dollari.

Ma se il piano anticrisi del governo brasiliano ha chiaramente lo scopo di stabilizzare i mercati finanziari dopo il downgrade da parte dell’agenzia di rating Standard & Poor’s, responsabile della crisi è considerato il Governo. A puntare il dito contro la presidente Dilma Roussef è Neil Shearing, capo economista per i mercati emergenti di Capital Economics secondo cui, dopo 12 anni di governo e dopo aver permesso a 40 milioni di persone di uscire dalla miseria, ora l’Esecutivo carioca rivela tutta la sua incapacità ad essere in grado di limitare la spesa.

(Aca)