Mercati

Bper alza il velo sul piano al 2025: dividendi per un miliardo, entro due anni addio a 600 sportelli

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Utile netto a 800 milioni nel 2025 e a 640 milioni nel 2024 dai 384 milioni ricorrenti del 2021, ricavi a 4,37 miliardi (da 3,38) con crescita sia sul margine di interesse (a 2 miliardi da 1,5) che sulle commissioni (a 2,2 miliardi da 1,6), oneri operativi a 2,5 miliardi (da 2,1), con un Cet1 oltre il 13%.

Questi i principali numeri del nuovo piano industriale Bper e-volution presentato dall’istituto modenese.  Da qui al 2025 Bper prevede di distribuire agli azionisti un monte dividendi pari ad almeno un miliardo, con un payout al 50% nel 2025.  ‘Ma vi posso dire che raggiungeremo questo livello ben prima’ ha confermato l’amministratore delegato di Bper, Piero Montani nell’incontro con gli analisti. Le slide che illustrano gli obiettivi finanziari del piano indicano un payout a circa il 50% già nel 2024, dal 20% circa del 2021.

Il piano, spiega una nota, prevede ‘un’evoluzione verso un modello di business multi-specialista e capital light, in grado di valorizzare la scala nazionale del gruppo, le fabbriche prodotto e i canali distributivi specializzati, grazie anche a una profonda trasformazione tecnologica e digitale‘.

Per quanto riguarda il percorso di riduzione degli npl, la banca ha comunicato che verrà accelerato con un mix di azioni industriali e cessioni, con l’obiettivo di arrivare a fine piano con crediti deteriorati lordi al 3,6%.

Addio a 600 sportelli entro il 2024

Sul fronte del personale il piano industriale di Bper prevede l’uscita di 3.300 risorse a fronte di 1.450 assunzioni e un ridimensionamento della rete di filiali, con la chiusura entro il 2024 di 600 sportelli (di cui 140 già realizzate), pari al 29% del totale delle filiali alla fine dello scorso anno.

“Il Piano Industriale 2022-2025 approvato dal cda, delinea una nuova fase di sviluppo del Gruppo Bper Banca con obiettivi ambiziosi ma che sappiamo essere alla nostra portata, facendo leva sui ragguardevoli risultati raggiunti oggi in termini di miglioramento del posizionamento competitivo, redditività e qualità del credito” ha spiegato Montani. “L’utile netto atteso al 2025 pari a circa 800 milioni di euro, sarà raggiunto grazie al potenziamento delle nostre fabbriche prodotto nei business strategici del Gruppo rafforzando il nostro modello di banca multi-specialista, con l’obiettivo di accrescere ulteriormente la componente commissionale all’interno dei ricavi”.

Integrazione con Carige, stimati costi per 70 milioni

Per quanto riguarda il recente matrimonio con Carige, la cui acquisizione è stata chiusa la scorsa settimana,  i costi di integrazione sono “stimati in circa 70 milioni, pari a circa il 55% del totale delle sinergie di costo e funding’ e verranno ‘interamente spesati nel 2022” ha dichiarato Montani, nel corso della presentazione agli analisti del nuovo piano al 2025, aggiungendo che l’istituto ha inoltre al momento previsto prudenzialmente “nella misura massima”, pari a circa 220 milioni, “il pagamento delle penali di uscita dagli accordi in essere”.

Bper prevede di realizzare a regime sinergie per 155 milioni lordi dall’acquisizione di Banca Carige, che si dispiegheranno al 50% nel 2023 e al 100% nel 2024. Di queste 85 milioni sono rappresentate da sinergie di costo, 40 milioni da sinergie di funding (raccolta) e 30 milioni da sinergie di ricavo.

“Siamo soddisfatti dell’operazione Carige, che siamo certi di chiudere nei tempi stabiliti, con la chiusura della fusione entro la fine di novembre. Siamo molto soddisfatti perché ci consentire di crescere come scala operativa”, ha aggiunto Montani. Con Carige Bper ha acquisito “800 mila clienti che hanno sì ridotto le masse nel periodo critico ma che hanno mantenuto i rapporti con la banca che in quei territori rappresenta un punto di riferimento imprescindibile per tutti gli operatori economici”.

A Piazza Affari, intanto, dopo la presentazione del nuovo piano industriale 2022-2025, Bper perde il 9,3% a a 1,77 euro per 2,51 miliardi di capitalizzazione.