Economia

Borse volatili in attesa del dato sull’inflazione Usa

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Grande attesa sulle Borse oggi per i dati sull’inflazione Usa che si teme abbia una nuova fiammata. ll dato statunitense di aprile, che sarà reso noto nel primo pomeriggio, è atteso in salita del 3,6%, che potrebbe sorprendere al rialzo, con il picco che è atteso a maggio (il dato sarà pubblicato il 10 giugno) quando potrebbe raggiungere area 4%, anche se la Fed assicura che non si tratta di aumenti duraturi, per ora rassicurando sui piani di sostegno.

Borse volatili: la view degli analisti

Certo è che il dato sull’inflazione potrebbe dettare la linea ai mercati soprattutto statunitensi. Come affermano gli analisti di MPS Capital Service, i timori sull’inflazione e di una riduzione a tendere del sostegno delle banche centrali ieri hanno continuato a pesare sulle borse interessando questa volta tutti i settori e non solo quello tecnologico. In evidenza soprattutto le vendite che hanno colpito i titoli governativi dell’Area euro in un contesto di forte rialzo delle aspettative di inflazione con quelle misurate dalle breakeven sul decennale tedesco salite ai massimi da gennaio 2014.

Ieri è stata una giornata particolarmente negativa sui mercati azionari globali con le vendite che hanno colpito indistintamente tutti i settori in Europa (particolarmente deboli i titoli legati al turismo, industriali e utility) e la gran parte negli USA (con l’eccezione del settore minerario). Nonostante la partenza estremamente negativa (circa un -2%) i titoli tech sono riusciti a recuperare quasi tutte le perdite iniziali, grazie probabilmente ad acquisti di “bottom picking” da parte degli operatori alla luce dei forti ribassi delle ultime sedute.

Stamani stanno frenando i listini mondiali, con le borse tendenzialmente deboli in Asia ai minimi da due mesi, con la Cina in controtendenza. Spicca il crollo di Taiwan (-4,1% ma arrivato a perdere temporaneamente oltre l’8%, peggiore intraday dal 1969) e pesano misure di contenimento più severe con un ruolo avuto probabilmente anche dalle forti vendite legate ai margin call.
Quello che è accaduto a Taiwan – continuano gli analisti di MPS Capital Service – fa riflettere sul rischio attuale presente sui mercati globali, causato dall’elevata presenza di leva finanziaria. Anche l’Europa parte prudente e il Ftse Mib al momento segna un rialzo del 4%.