Le sanzioni decise dagli Usa contro Huawei, inserita nella lista nera di Trump che ha anche invocato un’emergenza per la sicurezza nazionale, non aiutano il sentiment di mercato. Le Borse europee scivolano, di pari passo con i rendimenti dei Bond governativi in un clima che da oltre una settimana è di generale avversione al rischio.
Lo yen e i beni rifugi, invece, sono richiesti. Il gigante cinese delle telecomunicazioni e dell’informatica Huawei è stato punito con sanzioni che rischiano di esacerbare ulteriormente i rapporti tra Cina e Stati Uniti, già tesi per via della nuova escalation sui dazi commerciali.
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Il Dow Jones guadagna 100 punti in avvio con i conti positivi di Walmart (+3,5%) e Cisco Systems che aiutano gli investitori a mettere da parte i timori legati alla guerra dei dazi.
Chiusura positiva per le principali borse europee, spinte anche dai buoni rialzi di Wall Street, dove sembrano attenuarsi i timori di una escalation della guerra commerciale tra Usa e Cina sui dazi alle importazioni. Lindice EuroStoxx 50 chiude a +1,56%. In deciso rialzo i bancari, Linde, Nokia, Philips, Sap e Deut.Telekom. In calo Wolkswagen.
Piazza Affari termina la seduta in rialzo, in linea con il buon andamento delle principali borse europee, con lindice Ftse/Mib che chiude a +1,38%. In rialzo i titoli bancari, A2A, Recordati, Tenaris, Amplifon, Exor, Saipem, Snem e Telecom. Deboli Moncler e Pirelli.
Tra gli altri mercati lo spread tra Btp e Bund a 10 anni scende e si attesta a 278 punti base, il Btp decennale rende il 2,68%.
In chiusura dei mercati europei, sul Forex il cambio euro dollaro quota $1,1170. Il petrolio Wti fa segnare un progresso del 2% a 63,20 dollari al barile.
Malgrado la chiusura in rialzo di Wall Street, favorita dai conti positivi di Walmart e Cisco, oggi le Borse europee e asiatiche non ne hanno saputo approfittare. Le prime sono negative le secondo contrastate.
Piazza Affari cede circa lo 0,2% nelle prime battute. Deboli i titoli bancari, in calo CNH Industrial, Ferrari, Recordati, Stm, Amplifon, Pirelli, Prysmian e Saipem. In rialzo Enel e Juventus. In Europa sono stati pubblicati i risultati trimestrali del gruppo del lusso Richemont e della compagnia aerea low cost Easyet.
Sterlina in caduta libera arriva a scendere sotto 1,28 dollari. A pesare la notizia che i negoziati sulla Brexit tra i Tory di Theresa May e i Labour di Jeremy Corbyn si sono chiusi senza un accordo.
Dopo sei settimane di colloqui si è arrivati “fin dove si poteva“, così scrive Corbyn in un lettera a May rivelata dalla stampa, aggiungendo tuttavia come sia “ormai chiaro che non siamo stati in grado di costruire un ponte fra le nostre importanti differenze politiche”.
Apertura negativa per gli indici di Wall Street, con Dow Jones, S&P500 e Nasdaq in calo di oltre mezzo punto percentuale.
Chiusura debole per le principali borse europee, penalizzate dalla disputa sui dazi, con Pechino che ha alzato i toni nella guerra verbale con Washington in tema di commercio. Lindice EuroStoxx 50 cede circa lo 0,30% a mezzora dalla chiusura. In calo i bancari, Basf, Daimler, Bmw, Unibail e Philips.
Nonostante un mini recupero sul finale Piazza Affari, penalizzata insieme agli altri mercati europei dalle nuove tensioni commerciali Usa-Cina, ha chiuso in rosso. L’indice Ftse/Mib che cede lo 0,22% a quota 21.105 punti. In calo i titoli bancari, CNH Industrial, Ferrari, Stm, Unipol, Amplifon e Saipem. Tengono invece Terna, Juventus, Italgas e Buzzi Unicem.
In chiusura dei mercati europei sul Forex il cross euro dollaro quota $1,1160. Tra le materie prime il petrolio Wti viaggia in rialzo di quasi l1% a 63,40 dollari al barile.
Sul secondario tensione sempre altina sui Btp. Lo spread di rendimento tra Btp e Bund a 10 anni si attesta a 277 punti base. Il titolo italiano decennale rende il 2,67% al momento.
L’avvio è all’insegna dei cali, anche se lievi, per le Borse europee. Piazza Affari cede circa lo 0,3% nelle prime battute. Deboli i titoli bancari, in calo CNH Industrial, Poste, Stm, FCA e Pirelli. In rialzo invece A2A, Ferragamo e Juventus. Attesi oggi i CdA sulle trimestrali di Isagro e IVS Group.