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Borse: festa finita per l’hi-tech. Jp Morgan: da “sottopesare”

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Per le azioni hi-tech la festa è finita. Ne sono convinte la maggior parte delle banche d’affari, che mettono in guardia gli investitori, affermando che, nel 2018, le azioni tecnologiche non ripeteranno le performance del 2017, anno in cui il settore ha registrato un rendimento quasi doppio rispetto all’indice S & P 500.

Dopo quattro anni consecutivi di sovraperformance, i gruppo hi-tech – a detta degli esperti di Wall Street – batteranno la ritirata sotto il peso delle crescenti preoccupazioni su una maggiore regolamentazione governativa. Ma non solo. A deprimere il corso delle quotazioni anche la rotazione dei portafogli  verso settori favoriti dalla riforma fiscale approvata ieri.

Tra le banche più pessimiste sull’hi-tech spicca JP Morgan, il cui giudizio sul comparto è underweight, ovvero sottopesare. Posizione più cauta arriva anche da Morgan Stanley, che tuttavia continua a mantenere il giudizio overweight sui FAANG, gruppo di azioni composto da Facebook, Apple, Amazon, Netflix e Alphabet Inc., anche se ” i rendimenti potrebbero essere più moderati ”

Un giudizio leggermente più positivo arriva da Bernstein, che suggerisce una “modesta sovrapposizione” verso i titoli tecnologici che entrano nel 2018 con valutazioni che “restano interessanti rispetto alla media storica”.

A sostegno del suo giudizio, Bernstein cita inoltre le buon prospettive di investimenti ma anche la crescita delle entrate, che dovrebbe essere più del doppio del mercato complessivo. Non meno importante, infine, il rimpatrio di denaro offshore a seguito della riforma fiscale, che potrebbe incentivare piani di buyback da parte di società tecnologiche, che detengono oltre il 60% del contante detenuto all’estero.