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Borse, ecco perché sono scattate le vendite. Cosa aspettarsi nel breve-medio periodo

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Da fine marzo ad oggi i listini azionari globali (Msci World) hanno messo a segno un +20% circa. Guadagni che sono stati in parte erosi dalle prese di beneficio delle ultime ore. Se a preoccupare gli investitori sono i timore di una seconda ondata di Covid-19, secondo Antonio Cesarano, Chief Global Strategist di Intermonte SIM, le vendite sull’azionario a cui stiamo assistendo in questi giorni sono da imputarsi al ribilanciamento dei fondi pensione e dei fondi sovrani.

“Quando si arriva a fine trimestre (ancor di più a fine semestre) il posizionamento e quindi l’eventuale ribilanciamento dei fondi pensione e dei fondi sovrani viene tenuto particolarmente sotto osservazione, trattandosi di soggetti molto corposi e con movimentazione meno frequenti rispetto alle altre tipologie di gestori” spiega Cesarano, anticipando un possibile ribilanciamento a fine semestre dei fondi pensioni con vendite nette di equity fino a 76Mld$ in Us e fino a 170Mld$ su base globale.

Cosa aspettarsi nel breve – medio periodo

“Il fine semestre si preannuncia all’insegna di possibili vendite nette di azioni nel mondo per le tematiche relative al ribilanciamento prima esposto. Il movimento potrebbe estendersi fino alle prime settimane di luglio. Poi parola come sempre alle due riunioni delle banche centrali, il 16 luglio la BCE e il 29 luglio la Fed. Successivamente agosto presenta un possibile vuoto di liquidità soprattutto dal lato retail US e, inoltre, potrebbero essere meno presenti le manovre aggiuntive dei governi e in parte anche delle banche centrali” spiega Cesarano.
“Ad agosto inoltre potrebbero emergere perplessità/dubbi su vari fronti, dall’esito incerto elle presidenziali Usa (la vittoria di Biden potrebbe non essere letta in senso market friendly), ripresa delle tensioni commerciali con la Cina, eventuale allungamento dei tempi di approvazione del recovery fund, maggior focus sui rischi d seconda ondata pandemica. Qualunque di queste tematiche può pertanto accentuare le prese di profitto di agosto”.

Diverso il discorso per l’autunno, periodo durante il quale “potrebbero però tornare prepotentemente in campo le banche centrali implementando manovre già varate e/o annunciandone di nuove, ad esempio, incremento del PEPP BCE/allungamento delle operazioni TLTRO III oltre marzo 2021) e di nuovo tornerebbe il sereno”

Dal punto di vista operativo, per fine anno – spiega Cesarano – il tema è sempre buy the dip e quindi:

  • approfittare dei cali soprattutto eventualmente ad agosto per acquisti sulle debolezze (area 2600/2700 di S&P500);
  • approfittare di eventuali allargamento temporanei estivi dello spread in vista di incremento del PEPP a fine anno/inclusione dei junk bond negli acquistabili oltre ad altre eventuali modifiche migliorative di TLTRO/PELTRO;
  • coprire la parte del portafoglio in dollari contro il rischio deprezzamento del biglietto verde nella seconda parte dell’anno in area 1,08/1,10;
  • Acquistare oro (con strumenti protetti da rischio cambio) sulle eventuali prese di profitto (margin calls) estive per sfruttare il trend primario collegato principalmente al forte incremento della massa monetaria mondiale ad un ritmo ben superiore al 7% medio sperimentato nell’ultimo decennio.