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Borsa Usa ferma in attesa della revisione Pil

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NEW YORK (WSI) – Wall Street chiude la seduta con lo S&P 500 fermo sulla soglia dei 2.000 punti, riagguantata, per la seconda seduta di fila.

Gli investitori oggi optano per la cautela, in attesa delle notizie che arriveranno domani dal fronte macroeconomico americano con la revisione intermedia del dato sul Pil del secondo trimestre. Il Dow Jones sale dello 0,09%, a quota 17.122 punti, l’S&P 500 resta a 2.000, il Nasdaq perde lo 0,01%, a quota 4.570. L’oro a dicembre ha chiuso in calo di 1,8 dollari, lo 0,1%, a quota 1.283,40 dollari l’oncia.

Ieri l’indice S&P500 ha chiuso per la prima volta nella sua storia sopra la soglia dei 2.000 punti, con un massimo di giornata intorno a 2.005 punti.

Continua intanto la discesa dei rendimenti dei titoli di stato della zona euro, piombati ai minimi storici mentre l’euro tocca i minimi in un anno contro il dollaro sulle aspettative della Banca centrale europea agirà presto per contrastare il pericolo deflazione. Un’ ipotesi tanto più plausibile dopo che oggi il ministro dell’Economia italiano Pier Carlo Padoan ha detto che l’Italia sarà costretta a ridurre le sue previsioni di crescita per quest’anno. Sul fronte europeo, preoccupa inoltre il calo della fiducia tedesca, scesa per la prima volta in un anno.

Ancora una volta, e’ il rally dei bond dell’Eurozona a fare da traino ai Treasury. Il decennale sale di 6/32 con rendimenti – che si muovono inversamente ai prezzi – al 2,371% dopo una buona attivita’ vista all’overnight. Alla luce del calo dell’Indice Gfk, che misura la fiducia dei consumatori in Germania, aumentano le attese per nuovi stimoli da parte dalla Banca centrale europea, cosa che e’ vista come un controbilanciamento della stretta che prima o poi la Federal Reserve si appresta a fare. Oggi e’ prevista l’asta di titoli a 5 anni per 35 miliardi di dollari. Le attese sono per una buona domanda considerati anche i tipici acquisti di fine mese. Il titolo a tre mesi e’ fermo allo 0,0304%

Oggi intanto il Congressional Budget Office (Cbo), l’organismo di analisi del Congresso, che ha rivisto le stime precedenti, ha tagliato le stime di crescita degli Stati Uniti: per quest’anno prevede ora un aumento dell’1,5% del prodotto interno lordo, mentre la stima precedente, ad aprile, era per un +3,1%. Le nuove stime “riflettono la sorprendente debolezza economica avuta nella prima metà dell’anno”, ha fatto sapere il Cbo. Le attese sul deficit sono invece state alzate di 14 miliardi di dollari a 506 miliardi, ovvero il 2,9% del Pil. La stima di aprile era per un deficit di 492 miliardi di dollari, il 2,8% del Pil. L’anno fiscale si conclude il 30 settembre. Una nota positiva è che le condizioni del mercato del lavoro continueranno a migliorare più rapidamente del previsto.

Sullo sfondo gli eventi geopolitici. Tiene per ora l’accordo di cessate il fuoco annunciato ieri fra israeliani e palestinesi con la mediazione dell’Egitto dopo 50 giorni di conflitto a Gaza. Lo ha confermato un portavoce dell’esercito d’Israele. La tregua è giunta dopo uno scontro che ha causato 2.143 morti nella Striscia, secondo fonti palestinesi, e 70 sul fronte israeliano.

Nessuna svolta nei colloqui tra Russia e Ucraina, anche se entrambe le parti hanno convenuto che c’è un urgente bisogno di rientro delle tensioni del conflitto in Ucraina orientale.

Ieri Wall Street ha toccato nuovi record grazie anche ad una serie di dati macro positivi: a partire dalla fiducia dei consumatori che ha toccato il suo livello più alto dal 2007 nel mese di agosto e il boom degli ordini dei beni durevoli nel mese di luglio.

Oggi non sono previste indicazioni macro, mentre dal fronte societario sono giunti i conti di Tiffany. Il gruppo Usa dei gioielli ha chiuso il secondo trimestre con profitti e ricavi in crescita oltre le attese.

Il produttore di chip americano Qualcomm potrebbe essere indagato dalle autorità europee per aver infranto le regole sulla concorrenza, a seguito delle accuse di quattro anni fa di una controllata di Nvidia Corp, secondo quanto riferito da alcune fonti a Reuters.

Allergan ha annunciato un’assemblea straordinaria il prossimo 18 dicembre. L’investitore attivista Bill Ackman, che sostiene un’offerta ostile da parte della rivale Valeant Pharmaceuticals, cercherà di mettere fuori gioco l’attuale board di Allergan.