L’effetto Trump sta svanendo sui mercati. Il dollaro ritraccia, mentre la volatilità sulla sterlina misurata nell’arco di una settimana è salita ai massimi da novembre. A Piazza Affari occhio su due titoli su tutti: Unicredit, la cui assemblea straordinaria dei soci ha votato a favore dell’operazione di aumento capitale da 13 miliardi di euro, e FCA. Ubi Banca titolo migliore del Ftse Mib con un balzo +9,59% sulla scia delle ultime novità che riguardano l’acquisizione di tre good bank di CariChieti, Banca Marche e Banca Etruria.
Il titolo della casa automobilistica rimbalza dopo aver perso il 16% ieri. L’EPA, l’ente di protezione dell’ambiente americana, ha accusato il gruppo di aver truccato i test sulle emissioni dei motori diesel, utilizzando software truffaldini in 104 mila modelli di suv e truck negli Stati Uniti.
Il gruppo dice di essere in regola ed è pronto a collaborare con le autorità e la nuova amministrazione che si insedierà a Washington il 20 gennaio.
Le trimestrali di JP Morgan e Bank of America si sono confermate positive, migliori delle attese. Sugli altri mercati, sono durati poco gli acquisti sul petrolio.
Ieri l’Arabia Saudita ha annunciato un taglio alla produzione di greggio maggiore del previsto, così come la Russia, mentre la Cina ha aumentato l’import del 14%. Secondo voci di mercato, i prezzi potrebbero restare sostenuti in previsione della quotazione di Saudi Aramco. Il ministro saudita dell’Energia ha pronosticato una forte domanda nel 2017, superiore al milione di barili al giorno, e un mercato molto affollato e saturo di domanda nel giro di due tre anni. Tuttavia le quotazioni del petrolio hanno azzerato i guadagni nel corso della sessione, virando in rosso.
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L’indice di riferimento europeo, l’Eurostoxx 600, guadagna mezzo punto percentuale ma è ancora in calo dello 0,3% da inizio settimana.
Sul valutario il dollaro ritraccia, mentre la volatilità a una settimana della sterlina è balzata ai massimi da novembre. Le notizie circa l’intervento sulla Brexit che terrà il primo ministro Theresa May la settimana prossima hanno innervosito i mercati.
May, soprannominata Maybe dall’Economist per la sua strategia incerta sulla Brexit, renderà finalmente noti i piani di Londra nei due anni di trattative con l’Ue. La volatilità misurata nell’arco di una settimana è salita in area 14,275. Ecco come la sterlina si sta comportando nei confronti delle tre valute rivali principali, dollaro, euro e yen:
Malgrado il rimbalzo odierno, i titoli FCA sono ancora in calo del 7% circa in settimana. Il titolo ha perso il 16% ieri a Milano e il 10% a Wall Street in chiusura. L’EPA ha accusato il gruppo di aver usato software truffaldini per superare i test sulle emissioni diesel inquinanti in 104 mila Suv e truck. FCA rischia una multa di fino a 4,6 miliardi di dollari e tutta una serie di richiami e risarcimenti. Per Volkswagen, travolta da un simile scandalo, il conto complessivo è stato di 20 miliardi, tra cui una sanzione di 4,3 miliardi.
Il CEO Sergio Marchionne ha difeso l’operato del gruppo, dicendo che FCA è in regola e che è pronta a collaborare con le autorità. La casa non ha tentato di violare le leggi, cosa di cui viene accusata dall’ente di protezione dell’ambiente, e le autorità di regolamentazione americane vengono definite “belligeranti” dall’AD. I titoli rimbalzano dopo che Marchionne ha detto alla CNBC di avere la coscienza completamente pulita e che nessuno dei suoi dipendenti voleva commettere delle infrazioni.
Le quotazioni del petrolio si prendono una pausa per rifiatare dopo la corsa di ieri, quando Arabia Saudita e Kuwait hanno annunciato di aver ridotto i livelli di produzione di barili più del previsto. Anche la Russia ha tagliato la produzione di greggio.
Secondo quanto riferito da Reuters, che cita fonti OPEC, difficilmente il cartello implementerà totalmente i tagli promessi. I delegati dell’Opec ritengono che un’implementazione dell’80% può essere considerata una percentuale alta, mentre anche un 50% sarebbe da ritenere accettabile.
A livello settoriale in Europa si segnala il rimbalzo dell’1% del settore healthcare, penalizzato dalle dichiarazioni di Trump nella sua prima conferenza stampa da quando è stato eletto presidente degli Stati Uniti. Il mercato ritiene che il comparto sia stato ipervenduto dopo che Trump ha promesso di rivedere lo schema con il quale si tengono le gare per assegnare i brevetti. Bene anche le banche.
La Borsa di Londra, favorita da un po’ di tempo dall’indebolirsi della sterlina, si avvicina a un nuovo livello record. L’indice Ftse 100 ha aperto in progresso di 29 punti a quota 7.321,27 ed è ben impostato per chiudere in rialzo per la 14esima seduta di fila. Se i guadagni dovessero venire confermati sarebbe anche la 12esima chiusura su nuovi record.
Nel giorno in cui prende il via la stagione delle trimestrali Usa, i future sui principali indici della Borsa americana indicano che l’avvio dovrebbe essere positivo a Wall Street. In calendario macro ci sono i dati sulle vendite al dettaglio e i prezzi alla produzione. Entrambi i dati verranno resi noti alle 14.30.
Bank of America ha reso noto di aver assistito a un balzo degli utili, nel quarto trimestre, del 43%, grazie al contributo positivo del suo trading desk, che ha beneficiato dell’incertezza causata dalla vittoria inattesa di Donald Trump alle elezioni Usa. Il colosso bancario Usa ha riportato utili a $4,7 miliardi, dai $3,28 miliardi del quarto trimestre del 2015. L’utile per azione è salito da 27 centesimi a 40 centesimi, meglio dei 38 centesimi attesi dal consensus. Occhio al trend del titolo Bank of America, che è balzato +50% circa negli ultimi 12 mesi di contrattazioni.
La scelta di UBS di rivolgersi alla Corte europea dei diritti dell’uomo, per presentare un appello contro la cauzione di $1,1 miliardi imposta dalla giustizia francese, non ha dato i risultati sperati. La Corte di Strasburgo ha infatti rigettato il ricorso contro la cauzione sulla colosso svizzero, accusato insieme alla sua filiale UBS France di aver orchestrato tra il 2004 il 2011 un sistema di frode fiscale in Francia, incitando i propri clienti ad aprire conti in Svizzera.
La vittoria alle elezioni Usa di Donald Trump ha avuto un effetto positivo anche sul bilancio di JP Morgan. Il colosso bancario numero uno in Usa per valore degli asset ha riportato profitti per un valore di $6,73 miliardi, o $1,71 per azione, rispetto ai $5,43 miliardi di utili, o $1,32 per azione, dello stesso periodo del 2015. Gli analisti di Thomson Reuters avevano previsto un utile per azione inferiore, pari a $1,44.
Mentre i trader sono impegnati a digerire una serie di risultati trimestrali negli Stati Uniti, tra cui quelli delle tre big di Wall Street JP Morgan, Wells Fargo e Bank of America, e in attesa dei dati sui prezzi alla produzione e sulle vendite al dettaglio, i future sui principali indici della Borsa Usa scambiano in moderato progresso:
Apertura come previsto in lieve rialzo per gli indici di Wall Street. Il Dow Jones si porta cosi a soli 90 punti di distanza dalla soglia magica dei 20 mila punti che ormai da un mese sembra debba raggiungere e poi non riesce mai a toccare.
Nel mese di gennaio l’indice della fiducia dei consumatori stilato dall’Università del Michigan è sceso lievemente negli Stati Uniti a 98,1 dai 98,2 punti di dicembre, deludendo le attese degli economisti intervistati da MarketWatch, che avevano previsto un valore a 98,8 punti. Il dato rimane tuttavia al secondo livello record in 12 anni. Allo stesso tempo dal fronte macroeconomico Usa sono state rese note le scorte delle aziende, che sono balzate +0,7% a novembre, più che compensando la flessione del mese precedente. Le vendite si sono confermate tuttavia deboli, con un rialzo di appena +0,1%.
A meno di un’ora dalla fine delle contrattazioni a Piazza Affari, l’indice Ftse Mib registra un solido rialzo, avanzando +1,68% a quota 19.479,37 punti. Si mette in evidenza il nuovo rally di Ubi Banca, che balza di quasi +10%. Molto bene anche Exor e Banco BPM, che guadagnano oltre +6%. Negativa Leonardo-Finmeccanica, -0,61%.
Buona la performance del titolo JPM, dopo i risultati di bilancio migliori delle attese.
Di seguito la performance dei principali indici azionari in Europa.

Di seguito la chiusura dei principali mercati azionari europei.
L’indice Ftse Mib di Piazza Affari ha terminato la sessione in rialzo dell’1,87% a 19.514,54 punti. I titoli migliori sono stati Ubi Banca +9,65%, Exor +5,95%, Banco BPM +5,82%. Titolo peggiore Leonardo -0,53%.
Il titolo FCA ha concluso la sessione in rialzo +4,44% a 9,17 euro.
In apertura rimbalzano i principali indici di Borsa d’Europa, con rialzi di circa mezzo punto percentuale. Meglio di tutti fa Milano, che ieri era stata invece la maglia nera della regione. Il titolo FCA non riesce a fare prezzo in avvio, con un progresso teorico di cinque punti percentuali.
