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Borsa Milano volatile, poi +0,8%. Atene +4%: verso intesa creditori

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MILANO (WSI) – La Borsa di Milano è risalita dai minimi intraday, chiude in progresso del +0,8% a 22.841 punti. Banche in recupero. Giù Enel, Eni, Saipem e Tenaris. Il dollaro rimonta a 1,1272 nei confronti dell’euro; Btp/Bund in area 115,6 punti in una seduta schizofrenica per il mercato del reddito fisso.

Le dichiarazioni del ministro greco delle Finanze Yanis Varoufakis, secondo cui un accordo con i creditori ora è molto più vicino, allentano la pressione su bond europei e titoli azionari. Alla ripresa dei Bund tedeschi ha fatto seguito un miglioramento generale sulle Borse. Ma Londra è ancora in rosso, per via dei timori legati all’esito incerto delle elezioni generali. I seggi hanno aperto oggi e chiuderanno alle 23.

Dopo una parentesi che ha visto il Ftse Mib scendere anche più del meno 1%, il mercato ha rialzato la testa in una giornata caratterizzata da un nervosismo altissimo, in particolare nell’obbligazionario, dove la volatilità ha toccato i massimi dal 2012. Atene guadagna oltre +4%: si torna a scommettere sull’arrivo di una soluzione che impedisca per la Grecia uno scenario Grexit.

Sul Ftse Mib, l’attenzione è sempre rivolta alle popolari: il 9 maggio scadrà il termine della consultazione pubblica sulle disposizioni di attuazione della riforma del settore. Volumi in generale particolarmente intensi su Mps e Carige. Ma le più comprate sono Ubi Banca (+5,09%) e Pop Emilia (+4,94%).

Smobilizzi forti hanno interessato nelle ultime ore sia l’azionario sia l’obbligazionario europeo. In dieci giorni circa, le vendite pioveute su entrambi i mercati sono state pari a ben $2.000 miliardi e le parole proferite Janet Yellen, hanno alimentato i timori sulla formazione di una bolla. La numero uno della Fed ha avvertito che i prezzi della borsa Usa sono “in linea generale abbastanza alti”.

Occhio ai BTP decennali, i cui rendimenti sono tornati a superare la soglia del 2%, a fronte di uno spread in calo attorno a 125 punti. Schizzano al rialzo anche i tassi dei Bund, che hanno testato un record intraday fino allo 0,799%, segnando il rialzo, su base giornaliera, maggiore dalla metà del 2012. Il decennale francese ha superato l’1%. Tuttavia, sia i movimenti dell’azionario che dell’obbligazionario sono stati schizofrenici, con qualche riposizionamento nel primo pomeriggio che ha cambiato di nuovo le carte in tavola. Alle 16.13 lo spread BTP-Bund (dati Traderlink) crollano -12,79% a quota 116,62. Tassi decennali in rialzo, ma riducono i guadagni e viaggiano attorno all’1,97%.

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Tra l’altro, le aste di Spagna e Francia hanno confermato il rialzo dei tassi nel lungo periodo. Gli Oat decennali sono stati collocati con un rendimento dello 0,96%, il doppio rispetto alla precedente asta (0,42%). Stessa situazione per i Bonos decennali, emessi con un rendimento dell’1,88% rispetto all’1,28% precedente. Altra brutta notizia: la domanda degli investitori non è stata robusta né nel caso dell’asta francese né in quella spagnola.
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In generale, l’azionario europeo è sotto pressione per la terza sessione consecutiva. Focus sull’indice Ftse di Londra, in calo nel giorno dell’Election Day. Si tratta delle elezioni più incerte dalla Seconda Guerra Mondiale.

In ambito macro sono stati resi noti gli ordinativi alle fabbriche in Germania, che sono saliti dopo due mesi di flessioni, segnando a marzo un rialzo +0,9%, anche se al di sotto delle attese +1,5% di Bloomberg. Su base annua, gli ordinativi sono balzati +1,9%.

Sul valutario, brusco dietrofront dell’euro, -0,75% a $1,1272. Dollaro/yen -0,09% a JPY 119,32. Euro/franco svizzero -0,64% a CHF 1,0332. Euro/sterlina -0,40% a 0,7415. Euro/yen -0,96% a JPY 134,26.

Tra le materie prime, il petrolio – che ieri ha toccato i massimi del 2015, con il Wti oltre quota 61 dollari e il Brent a un passo dai $70, fa dietrofront. Oggi i futures sul petrolio Wti -1,28% a $60,15 al barile; Brent -0,40% a quota $67,50. Oro -0,39% a $1.185,70. Argento -0,34% a $16,45.

In Asia Tokyo -1,23%, Hong Kong -0,89%, Sidney -0,82%, Shanghai colpita da un downgrade di Morgan Stanley,-2,75%. Seul -0,65%.

(Lna-DaC)