MILANO (WSI) – Grecia e Cina sempre protagoniste sull’azionario mondiale. Tono ampiamente positivo sulle borse europee, dopo i guadagni che hanno interessato i mercati asiatici, e soprattutto il listino di Shanghai. Essendo questi due fattori i principali market mover, gli indici azionari europei puntano verso l’alto.
Il Ftse MIb fa +3,51% a 22.268,51 punti. Le notizie che arrivano da entrambi i fronti lasciano ben sperare. Il Consiglio Ue ha per la prima volta aperto alla possibilità di ridurre il debito greco, seguendo i suggerimenti di Fmi e Usa.
Da parte sua la borsa di Shanghai ha effettuato il rialzo più sostenuto dal 2009 (+5,8%), recuperando una parte dei cali subiti ultimamente. Il listino azionario aveva ceduto il 30% da metà giugno. Tuttavia alcuni analisti ritengono sia troppo presto per dire se la correzione del mercato sia finita, sottolineando che il ritmo del deleveraging sta accelerando e che le performance del mercato sono distorte dal fatto che più della metà delle società quotate cinesi non hanno potuto fare trading.
Gli investitori segnalano all’agenzia Reuters un “lieve miglioramento delle probabilità del raggiungimento di un accordo sul fronte greco”.
A Piazza Affari, bancari richiestissimi. Ubi Banca +4,79%, Pop Milano +4,58%, Monte Paschi di Siena +3,99%. Forte il calo di Saipem, che crolla fino a -6% per poi rimediare un -2,57%. Il titolo sconta la notizia arrivata dalla stessa società che ha comunicato di aver ricevuto una notifica della ‘termination for convenience’ del contratto South Stream BV. Si tratta di una clausola contrattuale standard che prevede la possibilità di recedere dall’accordo in assenza di violazioni dello stesso, a fronte di un compenso determinato in coerenza con i termini e le condizioni del contratto.
Sul versante greco, Tsipras ha presentato un piano di riforme da 12 miliardi spalmanti in due anni. Atene ha tempo fino a domenica per concludere un accordo con i creditori. Il premier dovrà presentare ai suoi colleghi una proposta che includa tagli alle spese, in cambio di un nuovo bailout europeo. Stando alle ultime indiscrezioni diffuse dalla stampa ellenica, il piano includerebbe tagli alle spese e aumenti delle tasse per un valore di 12 miliardi di euro, ammontare più alto rispetto al piano di austerity di 8-9 miliardi di euro che aveva portato Tsipras a indire il referendum dello scorso 5 luglio.
Sul valutario, l’euro -0,29% a $1,1045. Dollaro/yen +0,46% a JPY 121,26. Euro/franco svizzero +0,06% a CHF 1,0478. Euro/sterlina -0,50% a GBP 0,7174.
Sul mercato del reddito fisso, spread -1,60% a 149,97 punti base; tassi sui BTP decennali al 2,19, in calo,, mentre i tassi sui Bund tedeschi salgono allo 0,69%.
Tra le materie prime, da due sessioni in preda alle vendite, futures sul petrolio scambiati a New York salgono +1,97% a $52,67 al barile. Brent +3,19% a $58,87. Oro +0,03% a $1.163,80.
(Lna-DaC)