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Borsa Milano in gran rialzo: +3,44%. Ribassisti si ricoprono

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MILANO (WSI) – Borsa Milano non azzera tutte le perdite della vigilia, sulla scia dei guadagni dei mercati asiatici e di Wall Street, ma compie il rimbalzo con forza, grazie anche alle ricoperture dei ribassisti, spiazzati dal volume e dall’intensita’ dei buy. Il Ftse Mib chiude sui massimi di giornata, con un balzo del 3,44% attestandosi a quota 21.535 punti.

Sul mercato dei titoli di stato, spread BTP-Bund in calo di quasi il 2% a 160,79 punti base, a fronte di rendimenti in calo al 3,11%. Sul versante macro l’inflazione dell’area euro è bloccata in un’area di pericolo. Il che mette pressione sulla Bce e Mario Draghi.

Per l’indice Ftse Mib, un importante supporto da monitorare è rappresentato da quota 20770, media mobile a 50 giorni, poi a 20500; un calo al di sotto di questi livelli verrebbe considerato preoccupante; il listino ha comunque superato in giornata la resistenza a 21200 punti, fattore che dovrebbe avallare il via a una nuova sostenibile tornata di acquisti.

Sugli altri indici europei, il Dax della Borsa di Francoforte rischia l’inizio di una fase ribassista.

Detto questo, i rialzi di Wall Street si sono tradotti in un miglioramento del sentiment.

Tra i titoli su Piazza Affari, occhio a Fiat – dopo che Deutsche Bank ha avviato la copertura con rating “sell” e target price a 7 euro (il titolo è solido però con quasi +3% – e Ubi Banca, premiata da Mediobanca, che ha alzato la valutazione a 8,1 euro, con valutazione “outperform”. Titolo +5,5%%.

Recuperano i bancari, con Mps +2,27%, Bper +2,25%, sotto pressione BPM vira in positivo con +1,38%, Banco Popolare +1,17%, Intesa SanPaolo +3,13%, Unicredit +3,18%.

Dal fronte economico, si riaffaccia il timore della deflazione, dal momento che a marzo l’inflazione annua nell’Eurozona ha continuato a rallentare, attestandosi 0,5% dallo 0,7% del mese precedente. Tra i 18 paesi dell’Eurozona, ben 5 presentano tassi di inflazione annua negativi: Grecia (-1.5%), Cipro (-0.9%), Portogallo ( -0.4%), Spagna and Slovacchia (-0.2%).

L’azionario asiatico è salito per la prima volta in quattro giorni, con l’indice di riferimento che ha recuperato terreno dal minimo in due settimane, e sulla scia di una perdita che dall’inizio dell’anno è -2,9%. Sulla borsa di Tokyo, indice Topix +1,9%, verso il rialzo più sostenuto su base giornaliera in quasi due mesi.

Focus sul Pil della Cina, che nei primi tre mesi del 2014 è cresciuto a un tasso annuo del 7,4%, al ritmo più basso in sei trimestri. Gli analisti intervistati da Bloomberg avevano previsto +7,3%, e la crescita dell’economia cinese ha comunque rallentato il passo rispetto al +7,7% del quarto trimestre del 2013.

Produzione industriarle cinese +8,8% a marzo su base annua, meno delle attese. Ma “il dato sul Pil non è negativo”, commenta Zhiwei Zhang, responsabile economista per la Cina per Nomura Holdings con sede a Hong Kong – La produzione industriale è aumentata di poco e il mercato si interrogherà se si tratti di una ripresa temporanea o sostenibile. Riteniamo che sia temporanea. Il momentum rallenterà ancora nel secondo trimestre e sarà trascinato al ribasso principalmente dall’indebolimento del settore immobiliare”.

Molto bene la borsa di Tokyo, con l’indice Nikkei che ha registrato un balzo +3%, a 14.417.

ALTRI MERCATI – In ambito valutario, l’euro +0,04% a $1,3818; dollaro/yen +0,30% a JPY 102,21; euro/franco svizzero +0,07% a CHF 1,2165; euro/yen +0,38% a JPY 141,26.

Riguardo alle materie prime, i commodities, i futures sul petrolio +0,91% a $104,69 al barile, quotazioni oro invariate a $1.300,30.