MILANO (WSI) – Si esaurisce l’entusiasmo per il sì del parlamento greco alla seconda tranche di riforme chieste dai creditori per poter avviare le trattative su un terzo piano di aiuti da 86 miliardi. Nel finale il Ftse MIB chiude con un calo dello 0,20% attestandosi a 23.633 punti. In Europa lievi guadagni per Parigi (+0,03%) mentre Londra ha perso lo 0,16% e Francoforte lo 0,16%.
Il primo ministro greco Alexis Tsipras è riuscito a contenere i ribelli del suo partito Syriza e il mercato festeggia. Il passaggio delle riforme di giustizia e sistema finanziario in aula con 224 si e 63 no ha spinto l’euro in progresso.
Tuttavia secondo gli analisti di FXStreet i ribassi dovrebbero prevalere nel breve termine. “Il grafico a un’ora mostra che il prezzo non è riuscito a rompere al rialzo la media mobile a 200 giorni, mentre gli altri indici tecnici mantengono il loro andamento ribassista”.
Sul mercato del reddito chiusura in leggero calo per lo spread tra BTp e Bund. Il differenziale di rendimento tra il decennale benchmark italiano e il pari scadenza tedesco, in una seduta senza particolari sussulti, ha chiuso a 116 punti base dai 120 di ieri. In flessione anche il rendimento all’1,91% dall’1,95% di ieri.
Fra i titoli quotati a Milano, da segnalare il balzo del 7,63% messo a segno da St Microelectronics sulla scorta di risultati trimestrali in linea con le attese e che hanno visto i ricavi salire del 3,2% rispetto al trimestre precedente a 1,76 miliardi di dollari.
Fuori dal listino principale da segnalare invece il balzo del 19,25% registrato da I Grandi Viaggi – miglior titolo della giornata – grazie all’ingresso della famiglia Maresca nell’azionariato al 7,3% che apre nuovi possibili scenari per il tour operator.
Sale del 3% Buzzi Unicem dopo una fiammata iniziale di oltre +5%. Bene le banche con tutto il comparto europeo dove brilla il +4,8% di Credit Suisse. In luce, in Italia, Intesa Sanpaolo e le popolari mettono a segno rialzi superiori all’1%.
[ARTICLEIMAGE]
In Asia Tokyo ha chiuso in rialzo dello 0,44%. Shanghai guadagna più del 2%. Seul ha archiviato la seduta senza grandi variazioni, mentre Taiwan ha perso l’1,43%.
Le materie prime non riescono a uscire dalla fase ribassista. Dopo che ieri il Bloomberg commodities price index, che replica un paniere delle risorse di base più utilizzate al mondo, è sceso a 95,5, ossia ai minimi da marzo del 2002. Il petrolio che a New York viene trattato a 48,96 dollari al barile, in ribasso dello 0,48% rispetto a ieri. I contratti sul Brent cedono -0,2% a 56,02 dollari. L’oro guadagna lo 0,85% a 1.103,53 dollari l’oncia. L’argento segna un +0,94% a 14,95 dollari l’oncia.
Sul fronte dei cambi, euro in lieve ripresa a 1,0981 dollari dagli 1,0926 di ieri sera ma lontano dai massimi di giornata che aveva visto la divisa unica superare soglia 1,10 sul dollaro. L’euro scambia inoltre a 136,18 yen mentre il rapporto dollaro/yen e’ fissato a 124,01. In confronto alla sterlina la moneta unica fa +0,22% a 0,7015, sul franco svizzero cede -0,06% a 1,0483.
(DaC-MT)