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Borsa Milano chiude piatta dopo sell off. Euro sotto $1,35

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MILANO (WSI) – Un’altra seduta pesante per le Borse mondiali, dopo che i dati su disoccupazione e inflazione hanno riportato l’attenzione – e le preoccupazioni – sulla fiacca ripresa dell’area euro. La moneta unica ha sfondato al ribasso durante le contrattazioni la soglia a $1,35.

Piazza Affari è riuscita comunque a risalire dai minimi di giornata, testati insieme alle principali Borse europee dopo i dati sul lavoro in Ue.

Il Ftse Mib ha perso nel pomeriggio fino a -1,65% per poi ridurre notevolmente le perdite e chiudere a 19.418, praticamente piatta, azzerando i cali.

Torna a tenere banco la previsione dei graficisti, che vedono prevalere uno scenario rialzista fino a 20.100, in caso di tenuta della soglia di 19.100 punti. Tale soglia è stata sfondata al ribasso nel primo pomeriggio, per poi essere ampiamente riagguantata (il listino ha chiuso sopra quota 19.300 punti).

Tra i titoli bancari Mps +0,06%, Bper -0,07%, BPM +0,40%, Banco Popolare -0,08%, Intesa SanPaolo +1,63%, Ubi Banca -1,38%, Unicredit invariata. Altri titoli: Cnh Industrial -2,52%, Finmeccania -2,11%, Fiat -1,34%, Telecom -0,90%, Pirelli -0,75%, Mediaset -0,37%.

L’indice di riferimento europeo si avvia a registrare il peggior inizio anno dal 2009; lo Stoxx Europe 600 è infatti scivolato a gennaio -2,8%, scendendo -1,8% soltanto nel corso di questa settimana. Rimane alto l’alert volalità, con l’indice VStoxx Index, che monitora le attese sulla volatilità dell’indice Euro Stoxx 50 Index, volato +14% al 24,09%, al record dallo scorso agosto.

Le piazze finanziarie asiatiche sono scivolate anch’esse, in una giornata caratterizzata dalle festività a Singapore e Hong Kong, dove le contrattazioni si sono fermate per il Capodanno lunare.

Tokyo ha perso lo 0,62% nonostante indicatori macro interessanti, con la disoccupazione scesa ai minimi di oltre sei anni. Le spese delle famiglie e la produzione industriale sono salite, ma la forza della valuta giapponese ha fatto sentire il suo peso.

Lo spread Btp-Bund +0,17% a 219,83 punti base. A 3,76% il rendimento a 10 anni, in forte calo (-1,37%).

Oltre a monitorare incessantemente la situazione dei paesi emergenti, gli investitori attendono anche una serie di dati dalla Cina previsti nei prossimi giorni, per capire lo stato di salute dell’economia di Pechino. Un altro timore, segnalano gli analisti, riguarda la riduzione del piano di allentamento monetario ultra accomodante della Fed.

Sul valutario, euro -0,46% a $1,3493; dollaro/yen -0,57% a JPY 102,11; euro/franco svizzero -0,18% a CHF 1,2215. Euro/yen -0,98% a JPY 137,81.

Riguardo alle materie prime, i commodities, i futures sul petrolio -0,55% a $97,69, il prezzo dell’oro +0,29% a quota $1.246,10 l’oncia.