Mercati

Borsa Milano -3% post Fed. Panic selling Tokyo

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MILANO (WSI) – Confusione Fed e numeri peggiori delle stime dal fronte economico della Cina. Mix perfetto per riportare le vendite sull’azionario globale, che molti analisti da tempo descrivono in una situazione di ipercomprato. Tutto e’ cominciato con il tonfo incredibile della Borsa di Tokyo.

Gli analisti stavano festeggiando il suo avvicinamento verso i massimi di gennaio, ma il listino Ftse Mib ha chiuso in flessione del 3% a 17.008,42 punti. Altri indici europei pesanti, ma meno di Milano: Londra -1,84%, Parigi -1,92%, Francoforte -1,95%, Madrid -1,37%.

Tra i titoli italiani, il giudizio di S&P si abbatte su Telecom: Rating tagliato a BBB-. Spread sopra quota 260 e rendimenti decennali oltre il 4%.

A pesare il dato cinese relativo all’attività manifatturiera e compilato da HSBC e Markit Economics, che è sceso a 49,6 punti nel mese di maggio contro i 50,4 di aprile, in contrazione per la prima volta in sette mesi e contro i 50,4 attesi. In serata il discorso di Mario Draghi.

L’incertezza si e’ impossessata dei mercati fin dalle prime battutte e a fare da padrone sono stati i Sell. Come quelli che hanno colpito la borsa di Tokyo, che ha vissuto nella sessione odierna un vero e proprio panic selling, con l’indice Nikkei che ha perso oltre -7%, scivolando di 1.143,28 punti e crollando a 14.483,98. A nulla è servito l’aiuto della Bank of Japan, che ha varato una iniezione di liquidità da 2.000 miliardi di yen, l’equivalente di $19,4 miliardi, al fine di frenare la volatilità. Il crollo del Nikkei è il maggiore dai giorni successivi alla tragedia dello tsunami del marzo del 2011, quando era sceso oltre -10%.

La giornata di ieri, temono gli analisti, potrebbe essere lo spartiacque tra il rally quasi incondizionato dell’azionario e una nuova fase. Fase di correzione? E’ presto per dirlo. Sta di fatto che la Federal Reserve, prima con il discorso del presidente Ben Bernanke al Congresso americano, poi con le minute, ha riportato sui listini proprio quello che gli investitori temono di pià al mondo: il fattore incertezza.

“Una stretta prematura rischia di compromettere la ripresa”, aveva detto all’inizio ed erano bastate queste parole per spingere al rialzo i listini azionari e le materie prime in tutto il mondo. Poi, “nei prossimi meetings (del FOMC – Federal Open Market Committee) potremmo fare un passo indietro, nell’intensita’ di acquisto” dei bond. Le minute sulla riunione precedente della Banca centrale Usa hanno poi confermato la forte spaccatura in seno al Fomc.

Tokyo è stata la prima vittima, con le contrattazioni sul Nikkei che a un certo punto sono state anche sospese; l’indice allargato Topix -6,9% (rimane comunque in rialzo quasi +40% da inizio anno). Rendimenti dei bond giapponesi in crescita, quello decennale ha toccato la soglia dell’1% per la prima volta in un anno sulla scia delle speculazioni che la Fed taglierà le manovre di quantative easing.

La volatilità a 50 giorni del Topix è balzata a 28,8 punti, il massimo dal maggio del 2011; si tratta dello strumento che misura le oscillazioni delle azioni.
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“L’aumento dei tassi di interesse è la storia di oggi – ha commentato in una intervista a Bloomberg Tomoni Yamashita, gestore di Shinkin Asset Management, a Tokyo -Ci sono anche molte prese di beneficio. E quando la volatilità è alta, gli investitori optano per l’avversione al rischio e si allontano dunque dagli asset più rischiosi”.

Sul fronte macroeconomico europeo, reso noto il dato preliminare di maggio relativo all’attività manifatturiera e dei servizib in Europa, meglio delle attese ma ancora in evidente fase di contrazione. Stando a Markit, la societàn che ha stilato l’indicatore, il Pmi è salito a 47,7, dai 46,9 di aprile, con quello manifatturiero avanzato a 47,8 dai 46,7 del mese precedente e quello dei servizi che si è attestato a 47,5 dai precedenti 47.

In particolare, il Pmi preliminare della Francia è rimasto invariato a 44,3, con la componente dell’occupazione salita al massimo in nove mesi a 45,5; quello della Germania cresciuto a 49,9 da 49,2.

In Italia, notizie negative con il crollo delle vendite al dettaglio, -3% a marzo su base annua.

BTP – Lo spread Italia-Germania risale e si avvicina con un rialzo +3,53% a quota 261. Tassi BTP decennali +3,01% al 4,02%. I tassi sui titoli spagnoli salgono per la prima volta in quattro mesi.

A PIAZZA AFFARI – Tra le blue chip maglia nera alle banche appesantite, dal rialzo dello spread: Mediobanca (-4,84%), Ubi (-4,54%), Intesa Sanpaolo (-4,31%), Banco Popolare (-4,18%).

ALTRI MERCATI – In ambito valutario l’euro +0,30% a $1,2894; dollaro/yen -1,67% a JPY 101,43; euro/franco svizzero -0,96% a CHF 1,2458.

Riguardo alle commodities, i futures sul petrolio -1,39% a $92,97 il barile, oro +1,34% a $1.385,70.

INFORMAZIONI DI STAMPA SU TITOLI di Mps Capital Services

ENEL – Secondo Il Sole 24 Ore la società starebbe per lanciare la prima tranche del bond ibrido da 2 Mld€. Secondo fonti bancarie il bond potrebbe essere suddiviso in due tranche di diversa valuta, di cui la gran parte in euro e il resto in sterline. Sempre il sole parla di un possibile rendimento prossimo al 6%.

ENEL GREEN POWER – La controllata del Nord America ha siglato accordi per alzare al 75% la partecipazione nei parchi eolici di Chisholm View e Prairie Rose.

ENI– Da ottobre 2012 circa 50.000 utenti privati francesi hanno scelto Eni come fornitore di gas, permettendo così alla major italiana di rivedere al rialzo le proprie ambizioni in questo settore. A dirlo è il direttore generale di Eni Gas and Power France, Mauro Fanfoni, in un’intervista a Reuters.

FIAT INDUSTRIAL – Un portavoce ha dichiarato che è falsa l’affermazione che con la residenza nel Regno Unito dopo la fusione con Cnh il fisco italiano perderebbe 500 Mln€.

MEDIOBANCA – Secondo Il Sole 24 Ore la società otterrebbe una “consistente plusvalenza” insieme a Diego Della Valle dall’investimento pari al 5,2% in Saks, colosso del lusso Usa che, secondo indiscrezioni, potrebbe essere venduto.

PRYSMIAN – L’andamento del business nel secondo trimestre è coerente con la guidance sull’intero anno fornita in occasione della pubblicazione dei risultati del primo trimestre. E’ quanto ha detto, in un incontro con la stampa, il direttore finanziario del produttore di cavi, Pier Francesco Facchini.

TELECOM ITALIA – Oggi si terrà il Cda sul progetto separazione rete, secondo i quotidiani potrebbe essere oggi il giorno decisivo per lo scorporo. L’esecutivo intende garantire i posti di lavoro e la sicurezza della rete di telecomunicazioni nell’ambito delle trattative in corso per l’integrazione del gruppo italiano con Hutchison Whampoa e l’ipotesi di scorporo della rete fissa dall’ex monopolista. Lo ha detto il ministro per lo Sviluppo economico Flavio Zanonato. Standard & Poor’s ha tagliato il rating della società a “BBB-” con outlook stabile.

TERNA – Il titolo ha chiuso la seduta di ieri in calo del 3,36% dopo il collocamento della quota del 5,3584% in mano a Romano Minozzi e ad alcune società a lui riconducibili. L’operazione è stata chiusa ad un prezzo di 3,35€ per azione per un corrispettivo complessivo di circa 361 Mln€.

ANALISI TECNICA EUR/USD DI IG

Dopo aver testato 1,30 il cross è sceso notevolmente fino a 1,2870 avvicinandosi al supporto strategico di breve periodo a 1,28. L’eventuale cedimento di tale sostegno darebbe forza alle pressioni ribassiste per spingere l’eurusd ancora piu’ in basso verso i target a 1,2750 e 1,2660.