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Borsa Milano +0,65% aspettando la Bce. Euro buca $1,11

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MILANO (WSI) – Borsa Milano chiude le contrattazioni in solido rialzo, con il Ftse Mib che archivia la seduta con un +0,65% a quota 22.131 punti. Superata dunque la fase di incertezza che ha caratterizzato Piazza Affari per gran parte della seduta, in vista dell’appuntamento di domani con la riunione della Bce.

Sul mercato dei titoli di stato, spread -0,12% a 102 punti base, a fronte di un rendimento sui BTP decennali all’1,40%.

Il Consiglio direttivo dell’Eurotower si riunirà domani a Cipro. Si affronteranno le questioni Grecia e QE. Proprio a marzo il bazooka della Bce annunciato a fine gennaio è diventato operativo. Francoforte acquisterà fino a 60 miliardi di euro di titoli fino a settembre 2016, ma anche oltre, per un valore di 1.000 miliardi di euro circa.

Domani sarà più chiara anche la reazione dell’Europa alle ultime indiscrezioni che riguardano la Svizzera, secondo cui il ministro delle Finanze del paese vorrebbe lanciare un nuovo tasso minimo di cambio, eliminato lo scorso 15 gennaio, con varie ripercussioni sui mercati, andati quel giorno in tilt.

In realtà, il franco svizzero ha subito accusato il colpo, sbandando e puntando verso il basso nei confronti del dollaro dopo la pubblicazione delle indiscrezioni. Ma successivamente ha prevalso la debolezza dell’euro, sceso -0,90% sotto quota $1,11, a $1,1074. Euro/franco svizzero -0,63% a CHF 1,0669. Dollaro/yen +0,02% a JPY 119,74. Euro/yen -0,82% a JPY 132,62.

Tra le materie prime, i futures sul petrolio in ribasso, -1,23% a $49,90 dopo che l’Isis ha attaccato una pipeline in un centro nevralgico dell’Iraq. Brent -2,03% a $59,78. Oro -0,17% a $1.202,40. Argento -0,56% a $16,20.

Un trader oggi ha parlato di una volatilità molto bassa e di un mercato sempre sostenuto da una forte liquidità, motivo per cui il tentativo di correzione innescato dal dato Pmi composito di febbraio sotto la stima preliminare in Eurozona ha avuto vita breve.

Bene le vendite al dettaglio in Eurozona,aumentate dell’1,1% in gennaio rispetto a dicembre. L’aumento è stato superiore allo 0,4% atteso dagli analiti. Su base annuale l’incremento è stato del 3,7%, il maggiore da agosto 2005, sopra le stime che erano per un miglioramento del 2,5%. Tornando al Pmi composito dell’area euro, l’indice è salito ai massimi di sette mesi, ma ha deluso le aspettative, pur confermando un’espansione dell’attività.

Sul Ftse Mib, acquisti sulle banche: Mps +2,55% nel giorno del cda (si aspetta un comunicato); Bper +3,03%, BPM +2,65%, Banco Popolare +1,52%, Intesa -0,14%, Unicredit +1,36%, Ubi Banca +1,40%; tra altri titoli FCA +2,57%, Saipem -1,08%, Mediaset -0,40%, Yoox +3,21%, World Duty Free +2,61%, Telecom +1,67%.

Su FCA, il titolo è stato premiato per due motivi: le immatricolazioni italiane positive e le indicazioni dell’AD Sergio Marchionne, che dal salone dell’auto di Ginevra ha dichiarato che l’ingresso in Borsa di Ferrari post spinoff potrebbe riguardare oltre il 10% del capitale.

Il comitato di controllo di Basilea 3 ha avvertito intanto che molti istituti di credito sono in ritardo sui requisiti di capitale. Gli istituti globali hanno un fabbisogno di 305 miliardi di euro per l’indicatore a breve termine e 640 miliardi per quello a più lungo termine.

Attenzione rivolta a Rai Way dopo che l’Antitrust ha sollecitato EI Towers all’invio di maggiori informazioni sull’Opas di Ei Towers lanciata la settimana scorsa per l’acquisizione delle torri della Tv pubblica. Mediaset subisce cali di oltre il 2% in attesa di novità sull’operazione.

In Asia i mercati finanziari hanno tirato il fiato, con gli investitori che hanno preferito rimanere cauti in vista delle riunione delle banche centrali, come la Bce, e i dati sul lavoro americani che potrebbero offrire indicazioni importanti sulla tempistica della stretta monetaria ormai inevitabile in America. La banca centrale indiana ha sorpreso i mercati tagliando i tassi per la seconda volta in un mese. In Cina l’indice Pmi dei servizi è cresciuto a 52,0 dai 51,8 di gennaio.

Sulla borsa di Tokyo il Nikkei ha ceduto in chiusura lo 0,59% ai minimi di una settimana, ritracciando dai massimi di 15 anni toccati di recente.

(DaC-Lna)