Economia

Bonus acqua potabile 2023, c’è tempo fino a fine febbraio

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C’è tempo fino alla fine di febbraio 2023 per richiedere il bonus acqua potabile, l’agevolazione finalizzata alla razionalizzazione dell’uso dell’acqua e alla riduzione del consumo di contenitori di plastica. Andiamo nei dettagli e vediamo di cosa si tratta, chi può avere il bonus e come, seguendo le istruzioni dell’Agenzia delle Entrate.

Bonus acqua potabile: cos’è

E’ stata la legge n. 178 del 2020 ad introdurre il bonus acqua potabile che consiste in un credito d’imposta per il miglioramento dell’acqua potabile, pari al 50% dei costi sostenuti fino a un massimo di mille euro per le persone fisiche e di 5mila per gli esercenti attività d’impresa, arti e professioni e gli enti non commerciali

Il credito d’imposta, in particolare, spetta per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e addizione di anidride carbonica alimentare E290. Tutti finalizzati al miglioramento qualitativo delle acque per il consumo umano erogate da acquedotti.

I beneficiari

Il bonus acqua potabile può essere richiesto da:

  • persone fisiche;
  • esercenti attività d’impresa, arti e professioni;
  • enti non commerciali, compresi gli enti del Terzo settore;
  • enti religiosi civilmente riconosciuti.

La norma originaria ha messo a disposizione dell’agevolazione una somma complessiva di 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021 e 2022. La legge di Bilancio 2022  ha prorogato il bonus al 2023, prevedendo per tale anno l’ulteriore somma di 1,5 milioni di euro.

Considerata la limitazione delle risorse economiche messe a disposizione, l’Agenzia delle Entrate, con apposito provvedimento, rende nota annualmente la misura percentuale del credito d’imposta effettivamente spettante, che dipenderà, quindi, dal totale delle richieste presentate.

Come ottenere il bonus acqua potabile 2023

Le spese devono essere documentate con fattura elettronica o documento commerciale in cui va riportato il codice fiscale di chi richiede il credito. I privati e, in generale, i soggetti diversi dagli esercenti attività d’impresa in regime di contabilità ordinaria, devono effettuare il pagamento con versamento bancario o postale o con altri sistemi di pagamento, comunque diversi dai contanti.

L’Agenzia delle Entrate inoltre precisa che le informazioni sugli interventi effettuati devono essere trasmesse per via telematica all’Enea, che effettua il monitoraggio e la valutazione della riduzione del consumo dei contenitori di plastica per acque destinate a uso potabile conseguita a seguito della realizzazione degli stessi interventi

Dal 1° febbraio 2023 e fino alla fine del mese, i beneficiari del bonus “acqua potabile” hanno la possibilità di prenotare l’agevolazione. Come? Inviando un modello di comunicazione tramite il servizio web disponibile nell’area riservata del sito dell’Agenzia delle entrate o i canali telematici della stessa.

Una volta inviata la comunicazione e ricevuto il via libera alla fruizione dell’agevolazione, i beneficiari potranno spendere il bonus in compensazione tramite il modello F24, oppure, per le persone fisiche non esercenti attività d’impresa o lavoro autonomo, anche nella dichiarazione dei redditi riferita all’anno della spesa e agli anni successivi fino al completo utilizzo dell’incentivo.

Bonus risparmio idrico: cos’è

Il bonus acqua potabile è diverso dal bonus risparmio idrico, che non esiste più.

Esso consisteva in un bonus di 1.000 euro alle persone fisiche, residenti in Italia, che sostituivano su edifici esistenti, parti di edifici esistenti o singole unità immobiliari i sanitari in ceramica con nuovi apparecchi a scarico ridotto e la rubinetteria, i soffioni e le colonne doccia con nuovi apparecchi a flusso d’acqua limitato.

In particolare, l’agevolazione era riconosciuta per le spese sostenute per la fornitura e la posa in opera di vasi sanitari in ceramica con volume massimo di scarico uguale o inferiore a 6 litri e relativi sistemi di scarico, compresi le opere idrauliche e murarie collegate e lo smontaggio e la dismissione dei sistemi preesistenti e la fornitura e l’installazione di rubinetti e miscelatori per bagno e cucina, compresi i dispositivi per il controllo di flusso di acqua con portata uguale o inferiore a 6 litri al minuto, e di soffioni doccia e colonne doccia con valori di portata di acqua uguale o inferiore a 9 litri al minuto, compresi le eventuali opere idrauliche e murarie collegate e lo smontaggio e la dismissione dei sistemi preesistenti.

Il bonus era riconosciuto per le spese effettivamente sostenute dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021.