Economia

Bollette luce gonfiate: i consigli per evitare salassi

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Capita non di rado di vedersi recapitare a casa una fattura della luce gonfiata rispetto ai consumi reali. Come smascherare i costi aggiuntivi  è al centro di una mini guida con i consigli pratici redatti dagli esperti SOStariffe.it per pagare il giusto e pretendere, nel caso, il rimborso delle cifre ingiustamente versate.

Bollette gonfiate: cosa fare

Per prima cosa è buona norma imparare a leggere con attenzione la bolletta, per evitare di pagare ciò che non si deve, anche se siamo passati al mercato libero e abbiamo sottoscritto un’offerta luce conveniente.
Teniamo conto che tra le voci di costo riportate sulla fattura ce ne sono alcune fisse come il costo della materia prima, deciso dal fornitore di energia e indicato sul contratto firmato, la spesa per trasportare l’energia dalle centrali a casa e quella per lettura e gestione del contatore, che cambia con i consumi.
A queste voci costanti si aggiungono poi diverse imposte, come l’IVA e le accise a cui di recente si è aggiunto il canone RAI che costa 90 euro all’anno, ma si paga 9 euro per volta in 10 mesi. Le bollette hanno un genere una periodicità bimestrale. I consumi riportati devono essere effettivi, cioè corrispondere ai valori riportati dal contatore.

In secondo luogo è bene ricordarsi di comunicare l’autolettura, ovvero comunicare al fornitore i dati riportati volta per volta sul nostro contatore. Controllare ogni bimestre il contatore ci aiuterà ad accorgerci se i valori riportati in bolletta non corrispondono al consumo reale. Se dovessimo notare delle difformità, rivolgiamoci al servizio clienti del nostro fornitore per farci inviare una nuova bolletta con i consumi effettivi. Pretendiamo inoltre il rimborso delle somme versate per errore.

Ad oggi i contatori della luce sono in molti casi smart meter, cioè contatori elettronici tele-gestiti, letti a distanza dal fornitore. Se disponiamo di un contatore elettrico telegestito non dobbiamo comunicare nessuna lettura, poiché lo smart meter trasmette i dati rilevati in tempo reale ogni quarto d’ora e le fatture sono emesse in base ai consumi effettivi.
Se in casa abbiamo ancora il vecchio contatore tradizionale, invece, è importante ricordarsi di comunicare le cifre prima della virgola. Tutti i gestori mettono a disposizione appositi canali per trasmettere i dati rilevati: un numero telefonico, un’app per tablet e smartphone oppure un’area del proprio sito.

Da ultimo, è importante controllare anche l’applicazione di tutte le altre clausole del contratto. Se ad esempio abbiamo stipulato un contratto di fornitura di energia con tariffa monoraria e nella bolletta ritroviamo la ripartizione dei consumi su due fasce orarie, allora c’è evidentemente un errore di applicazione delle clausole del contratto.
Non ci resta che rivolgerci al servizio clienti del nostro fornitore o inoltrare un reclamo.