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BlackRock: “L’Europa può riprendersi prima degli Usa. L’Italia? Assomiglia al Giappone”

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Il futuro sta venendo verso di noi di corsa“. Si apre così la conferenza stampa di BlackRock, con il consueto appuntamento con l’outlook di metà anno, che a differenza del passato, si svolge interamente online. La parola spetta ovviamente a Bruno Rovelli, chief investment strategist del colosso dei fondi in Italia, che esordisce facendo il punto della situazione: “Non possiamo pensare a una semplice recessione, l’economia mondiale è stata messa in coma farmacologico ed è stata poi progressivamente risvegliata. Le modalità di un ritorno alla normalità saranno diverse rispetto alle solite, dato che non è una recessione economica, ma è imposta da un evento esogeno che ha causato questa sospensione dell’attività economica. Le conclusioni principali che abbiamo notato sono che le analogie con il passato lasciano il tempo che trovano e che ci sono nuove sfide per i portafogli d’investimento“.

Trend in accelerazione e impatti sulla diversificazione

Se si entra nel dettaglio di queste nuove sfide, ci sono alcuni trend, già presenti prima della pandemia, che hanno visto una forte accelerazione: “La sostenibilità, ossia la capacità delle imprese di operare in un contesto che tiene conto dei cambiamenti sociali, ambientali e di governance delle nostre economie, la deglobalizzazione e la frammentazione geopolitica. Abbiamo osservato anche maggior coordinamento tra politica monetaria e fiscale e la conseguenza è abbastanza importante: siamo abituati a pensare a una situazione in cui la diversificazione garantita dalle singole società è stata abbastanza limitata. Covid-19, invece, impone diversi choc su diverse aziende: alcune beneficiano di questa pandemia, mentre altre si trovano in grande difficoltà. Lo stesso vale per i settori e per i Paesi. Nei prossimi anni ci aspettiamo che la diversificazione per Paese o per aree geografica produrrà un maggior effetto diversificante sui portafogli, e riteniamo che investimenti in asset sostenibili e privati garantiranno diversificazione e performance per il futuro”. 

Europa, ripresa più veloce che negli Usa

L’interrogativo è quanto velocemente si possa tornare ai livelli pre-crisi: “A livello globale ci aspettiamo che il ritorno ai livelli precedenti del Pil mondiale arrivi nella prima metà del 2022. Se pensiamo a Europa e Usa, riteniamo che l’Eurozona possa tornare ai livelli di fine 2019 prima della fine del 2021. Questo è inusuale, ma riflette a nostro avviso una maggiore capacità dell’Europa di coniugare una reazione di policy monetaria e fiscale di dimensione simile agli Usa e una libertà individuale nel controllo del virus. Questo ci fa pensare che complessivamente potremmo tornare ai livelli pre-crisi di Pil prima in Europa che negli Usa.

Azioni, poco spazio di crescita. Meglio il credito

Come già scritto, BlackRock sul fronte credito si è mossa verso un sovrappeso strategico su questa classe d’investimento, dopo averla sottopesata per diversi anni: “Complessivamente, pensiamo che l’attività economica possa ripartire senza tornare ai livelli di lockdown generalizzato, piuttosto con forme di lockdown specifico, come abbiamo visto in Asia. Questa idea di fondo, ovvero di un progresso nella direzione giusta, ci fa essere moderatamente pro-rischio nei portafogli di investimento. Questo principalmente ci porta ad avere un sovrappeso nel credito, sia nella componente di maggiore qualità investment grade sia di minore qualità, high yield”. Discorso contrario per quanto riguarda le obbligazioni governative, la valenza strategica del mantenerki in portafoglio è diminuita, con la prospettiva che i rendimenti rimangano bassi a lungo: “Siamo strategicamente cauti, ci aspettiamo rendimenti negativi nei prossimi cinque anni, ma non è solo questo. Siamo vicino allo zero bound per i tassi, quindi le proprietà diversificanti dei governativi globali sono molto più basse rispetto al passato. Tatticamente siamo neutrali, perché la parte a lunghissimo termine delle curve, specialmente negli Usa, può comunque offrire nelle fasi di sell-off un certo grado di protezione“. Sull’azionario, invece, la view è neutrale: “Il fatto che i rendimenti siano più alti significa che le azioni sono molto più volatili. Strategicamente è abbastanza raro, dato che solitamente la nostra view è positiva su orizzonti temporali lunghi. L’extra rendimento non è sufficientemente elevato. Anche a livello tattico siamo neutrali, non c’è grandissimo spazio di risalita dei mercati nei prossimi 6-12 mesi. Siamo cauti sul mondo emergente, a parte la Cina, con una tendenza favorevole sulla qualità, ossia aziende con bilanci solidi”.

Italia come l’Europa, anche leggermente meglio

Tra i governativi europei, BlackRock preferisce quelli italiani. “Se si mette insieme debito pubblico e privato il Paese risulta più in equilibrio di altri, con una posizione debitoria verso l’estero che sta andando verso il pareggio. L’Italia, oggi, assomiglia sempre di più al Giappone. Le banche sono in aggregato più solide e la reazione a livello europeo è stata più decisa di un tempo”. Da sottolineare, come spiega lo stesso Rovelli, come questa positività sia all’interno di una non positività globale dell’Eurozona. Decorrelazione non presente sull’azionario, invece: “Non abbiamo motivi di credere che l’Italia possa performare peggio dell’Europa, quindi siamo positivi anche sul mercato azionario italiano“.

Non solo Covid- 19

Altri temi sui mercati riguardano sicuramente le elezioni presidenziali di novembre, con Joe Biden in vantaggio secondo i sondaggi su Donald Trump. Il candidato democratico ha spesso parlato di tassazione di alcune aziende, come Amazon, e questo potrebbe esser visto negativamente dal mercato: “Presidenziali non è solo Biden vs Trump ma anche cosa succede al Congresso. Nel caso Biden vincesse con congresso democratico si contrappongono diverse forze, da un lato un potenziale di aumento tassazione settore corporate, dall’altro il potenziale per un ulteriore stimolo fiscale sull’economia. Cosa prevarrà? Dipende dalla forma eventuale della vittoria, da quanto è larga, da come si configura tra candidati più centristi e più spostati a sinistra. In ogni caso, non è scontato che le tasse possano salire già nel 2021 e questo potrebbe essere un fattore parzialmente negativo, che potrebbe essere mitigato da un ulteriore stimolo fiscale“.