Economia

Biden: raffica di ordini esecutivi per rompere con Trump, le priorità dei primi cento giorni

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Un raffica di ordini esecutavi per ribaltare alcune delle decisioni chiave prese dall’amministrazione Trump. A poche ore dal giuramento come presidente degli Stati Uniti, Joe Biden ha firmato per l’esattezza 17 ordini esecutivi. Alcuni ampiamente attesi, come quelli sulla politica ambientale e sull’immigrazione. Al centro del provvedimenti, firmati ieri, anche la gestione della pandemia e l’emergenza economica.

La presidenza Biden inizia dunque con una rottura pressoché “totale” con l’era Trump, al fine di superare “i danni più gravi”, come li ha definiti lui stesso, provocati dal suo predecessore e consentire al Paese di “andare avanti”.

Sanità

Entrando nel dettaglio delle norme sulla pandemia, Biden ha disposto l’obbligo di mascherina negli edifici federali, ha  creato il ruolo del Coordinatore della risposta alla COVID-19, che riferirà direttamente a lui, organizzerà la produzione e distribuzione dei vaccini e coordinerà gli sforzi contro la pandemia.

Allo stesso tempo ha fermato il ritiro degli Stati Uniti dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), E’ stata poi revocata la decisione dell’amministrazione Trump di lasciare l’Organizzazione mondiale della Sanità e scelto il dottor Anthony Fauci come capo della delegazione nazionale.

“L’Oms svolge un ruolo cruciale nella lotta mondiale contro la mortale pandemia di Covid-19, nonché contro innumerevoli altre minacce alla salute globale e alla sicurezza sanitaria. Gli Stati Uniti continueranno ad essere un partecipante a pieno titolo e un leader mondiale nell’affrontare tali minacce e nel promuovere la salute e la sicurezza sanitaria globali”, ha scritto Biden in una lettera inviata a tutti i diplomatici statunitensi nel mondo.

Tra i provvedimenti per gestire la crisi economica causata dall’emergenza sanitaria, il neo Presidente Usa ha esteso una sospensione sugli sfratti in seguito alla crisi da coronavirus e ha sospeso anche il pagamento del debito universitario federale almeno fino a settembre 2021.

Ambiente

Un capitolo importante è quello sul clima. Il neopresidente ha iniziato il processo per reintegrare gli Stati Uniti negli accordi sul clima di Parigi. Sottoscritto nel dicembre 2015 dalla precedente amministrazione Obama,  Trump aveva avviato la procedura per uscirne nel novembre del 2019.

Stop anche all’oleodotto Keystone XL, che avrebbe dovuto attraversare Montana, South Dakota e Nebraska, molto contestato dalle organizzazioni ambientaliste.

Immigrazione

Per quanto riguarda l’immigrazione, oltre alla sospensione della costruzione del muro anti-migranti ai confini del Messico e l’annullamento del Travel Ban (la controversa sospensione degli ingressi dei cittadini di alcune nazioni a maggioranza musulmana), Biden intende inoltre sottoporre al Congresso degli Stati Uniti una riforma dell’immigrazione. Quest’ultima rafforzerà il cosiddetto DACA, il programma a favore degli immigrati irregolari arrivati negli Stati Uniti da bambini insieme ai propri genitori: era stato approvato da Barack Obama per proteggerli dalle espulsioni e per garantire loro la possibilità di ottenere permessi di lavoro, ma era stato fortemente intaccato da Trump.

I primi cento giorni, cosa c’è all’ordine del giorno?

Oltre alle misure già evidenziate, nei primi 100 giorni di presidenza, le priorità andranno al pacchetto di stimoli per l’economia: quello da 1.900 miliardi di dollari.

Come spiega Randeep Somel, gestore del fondo M&G (Lux) Climate Solutions, M&G Investments, “i primi 100 giorni sono importanti, non solo perché il neo Presidente vivrà una sorta di “luna di miele”, ma perché stabiliranno il tono dei successivi quattro anni e offriranno l’opportunità di mettere il Paese su una nuova strada. Per questo è importante che Joe Biden agisca in maniera decisa. Certo, la partigianeria politica negli Stati Uniti non aiuta, ma Biden ha l’esperienza di un leader con 47 anni di esperienza alle spalle nella negoziazione con la parte politica avversa politica”.

Il mandato di Biden – spiega Somel – inizia nel bel mezzo di una profonda contrazione economica e di una pandemia che ha colpito gli Stati Uniti in maniera particolarmente grave. Biden è consapevole che la gestione del virus sarà fondamentale per il successo del suo mandato e ha quindi annunciato di voler somministrare 100 milioni di vaccinazioni nei suoi primi 100 giorni

I suoi interventi punteranno poi a confermare le misure economiche intraprese dal governo federale per sostenere l’economia fino al superamento della pandemia. L’amministrazione entrante ha proposto un ulteriore pacchetto economico di 1900 miliardi di dollari per aiutare la distribuzione dei vaccini, sostenere i governi locali e garantire un assegno di 1400 dollari per i cittadini. Solo quando queste misure urgenti saranno implementate, il nuovo governo cercherà di mettere in atto la sua più ampia agenda, che include la riduzione delle disuguaglianze e la lotta al cambiamento climatico.

In campagna elettorale  Biden ha proposto di aumentare la tassazione delle imprese dal 21% al 28% e di incrementare le imposte sul reddito i redditi superiori ai 400.000 dollari. Pur trattandosi di un aumento rilevante per le aziende, le aliquote rimarranno comunque al di sotto della soglia del 35% in vigore sotto Obama. I membri conservatori del Congresso si stanno già preoccupando per il deficit statunitense, che ha superato i 27.000 miliardi di dollari. Un aumento di queste tasse dimostrerà che il nuovo gruppo di lavoro è preoccupato per le enormi quantità di debito che gli Stati Uniti stanno accumulando e si sta concentrando su temi quali le aziende e i cittadini benestanti, che sono stati meno colpiti nel 2020. Il continuo stimolo e il crescente onere del debito, tuttavia, hanno implicazioni più ampie per l’inflazione e i rendimenti dei Treasury – la salita di entrambi potrebbe portare a una riduzione della ripresa economica a lungo termine.

La scelta del segretario del Tesoro è cruciale. Biden ha nominato Janet Yellen, l’ex Presidente della Federal Reserve. Amministratrice molto competente e qualificata, Yellen avrà un ruolo essenziale sia nello stimolare l’economia a breve termine, sia nel garantire che le prospettive non siano ostacolate sul lungo periodo. Yellen è nota per sostenere la tesi di Biden secondo cui bassi costi di finanziamento sono un’opportunità per la spesa pubblica di rilanciare l’economia.

Questo sosterrà un pacchetto di misure relative alle infrastrutture del quale il Presidente Trump ha parlato nei suoi 4 anni di mandato, ma che non è stato in grado di realizzare. Il pacchetto contribuirà anche a mantenere la promessa di Biden del “Build Back Better“, che prevede di orientare la spesa green, incrementando l’uso delle energie rinnovabili per la produzione di elettricità – obiettivo: una produzione di energia a zero emissioni entro il 2035 – e riqualificando quattro milioni di edifici per soddisfare i più alti standard di efficienza energetica. La terza parte del piano incoraggerà l’adozione di veicoli elettrici: il governo americano offrirà incentivi fiscali per sostituire veicoli ormai datati e finanzierà l’installazione di oltre 500.000 stazioni di ricarica per veicoli elettrici. Sembra esserci un ampio consenso tra i Democratici, oltre a un ristretto numero di Repubblicani, sulla lotta al cambiamento climatico. Pertanto, questo potrebbe essere un settore chiave e un’eredità duratura della presidenza Biden.

Per quanto concerne le relazioni internazionali – si sono inasprite nel corso degli ultimi quattro anni – non ci aspettiamo che le dispute commerciali tra Stati Uniti e Cina finiscano, ma è probabile che Washington adotti toni meno conflittuali, specialmente con i suoi alleati e con l’ONU, l’OMS e la NATO. Ci aspettiamo che nei primi 100 giorni le questioni internazionali non saranno in cima all’agenda USA, ma ilprossimo summit del G7 – che il Regno Unito ospiterà in Cornovaglia a giugno 2021 – costituirà probabilmente la prima visita internazionale di Biden, rappresentando il primo incontro da inizio pandemia per i leader internazionali. Sarà importante mostrare gli Stati Uniti nuovamente impegnati al fianco dei propri alleati sugli affari internazionali.