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Jeff Bezos: dopo lo spazio ora guarda all’energia nucleare

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Mentre Jeff Bezos si appresta a compiere il suo primo viaggio spaziale a bordo della Blue Origin, un’altra società che il fondatore di Amazon ha finanziato per circa un decennio, ha fatto un importante annuncio: costruirà un reattore di fusione nucleare nel Regno Unito.
Lo hanno dichiarato congiuntamente la canadese General Fusion e l’Autorità britannica per l’energia atomica. Si tratterà di una struttura dimostrativa, non destinata a produrre energia elettrica, che sorgerà nel paesino di Culham, vicino a Oxford. Si prevede che i lavori di costruzione inizieranno nel 2022 e che si protrarranno nei tre anni successivi. Non si sa esattamente quanto denaro abbia investito Jeff Bezos nella General Fusion. Nell’ultimo round la società ha raccolto complessivamente 100 milioni di dollari.

Jeff Bezos: fusione nucleare, una sfida tecnologica

L’obiettivo dell’ambizioso progetto è dimostrare che la tecnologia ha raggiunto un livello sufficiente tale da poter garantire una produzione di energia efficiente tramite la fusione nucleare.
Attualmente sono una dozzina le società impegnate a raggiungere questo stesso obiettivo. Date le elevatissime temperature necessarie ad innescare la fusione atomica, nessuna impresa è ancora riuscita a portare a compimento la sua missione.

La fusione nucleare, che avviene costantemente sulla superficie del Sole, garantirebbe una produzione di energia abbondante, pulita, con pochi prodotti di scarto – al contrario della fissione nucleare attualmente in uso.

General Fusion utilizza un approccio, chiamato fusione target magnetizzata, una particolare forma di idrogeno surriscaldato chiamato plasma viene introdotto in un cilindro circondato da una parete di metallo liquido.
La scommessa della società è su produzioni di energia più contenute prodotte da piccoli impianti: si prevede che le macchine di General Fusion possano produrre 115 megawatt.
L’International Thermonuclear Experimental Reactor (ITER) costruito nel Sud della Francia, con investimenti da 22 miliardi di dollari, dovrebbe produrre ben 1000 megawatt – ma la sperimentazione non partirà fra prima di quattro anni.

“Venire a Culham ci dà l’opportunità di beneficiare dell’esperienza dell’Autorità britannica per l’energia atomica”, ha affermato Christofer Mowry, amministratore delegato di General Fusion, “General Fusion espande così la sua presenza sul mercato oltre il Nord America in Europa, ampliando la nostra rete globale di partner governativi, istituzionali e industriali. Questa è una notizia incredibilmente eccitante non solo per la fusione generale, ma anche per lo sforzo globale di sviluppare un energia da fusione pratica”.