Mercati

Bernabè contestato: rimpasto ai vertici di Telecom Italia

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

SIENA (WSI) – Tassi & Congiuntura: in area Euro ieri i dati sul Pil preliminare del quarto trimestre delle principali economie dell’area peggiori delle attese hanno contribuito al rialzo degli spread, seppur lieve. Il differenziale italiano si è infatti mantenuto sotto i 280 pb. Il vicepresidente della Bce, Costancio, ha dichiarato che portare il tasso sui depositi in negativo è tecnicamente possibile e l’istituto sarebbe pronto, ma non è stata presa alcuna decisione. Una decisione analoga è stata già presa dalla Danimarca ed avrebbe lo scopo di disincentivare i depositi presso la banca centrale ed aumentare i prestiti. Secondo Costancio, all’inizio potrebbe succedere quello che è già successo in Danimarca, ovvero la decisione potrebbe indurre le banche ad aumentare i loro tassi di prestito per compensare quello che devono pagare per portare i soldi in Bce. Alla vigilia dell’inizio del G 20 di Mosca, l’attenzione rimane soprattutto sul tema valutario. Weidmann, presidente Bundesbank,ha dichiarato che il recente apprezzamento dell’euro è giustificato dall’outlook economico. Un eventuale taglio del tasso di riferimento non potrebbe essere giustificato solo dall’andamento dell’euro. Sullo swap irlandese ha invece dichiarato che potrebbe entrare in conflitto con le normative della Bce.

Le promissory notes sarebbero infatti molto vicine a non rispettare il divieto sul finanziamento dei governi. La Commissione Ue ha negato che la lettera inviata dal commissario Rehn abbia aperto alla possibilità di concedere più tempo ai paesi in difficoltà per centrare gli obiettivi di bilancio. L’Efsf ha concluso ieri la riapertura di un bond trentennale per 1 Mld€. Negli Usa il tasso decennale è ritornato al di sotto del 2% grazie al buon esito della terza emissione della settimana, quella da 16Mld$ sul comparto trentennale. Le indicazioni macro arrivate dai sussidi settimanali per la disoccupazione, sono risultate in calo oltre le attese, lasciando aperta la possibilità di una limatura verso il basso del tasso di disoccupazione di febbraio. Bullard, membro votante Fed, ha precisato che a suo avviso l’attuale piano di acquisto mensile di asset di 85Mld$, potrebbe essere portato a 65-75Mld$ in caso di miglioramento dei dati macro. L’agenzia Moody’s ha confermato l’outlook negativo sul rating Usa per il 2013, citando timori legati all’andamento delle entrate fiscali e del mercato del lavoro.

Valute: ieri si è assistito a un deprezzamento dell’euro verso dollaro dopo le indicazioni negative arrivate dai Pil dell’area. Sono inoltre arrivate dichiarazioni e indiscrezioni sulla riunione del G20. Il ministro delle finanze russo, Siluanov, ha dichiarato che il G20 dovrebbe utilizzare un linguaggio più “specifico” sulla manipolazione dei cambi. Bloomberg ha scritto che, secondo una bozza preparata in vista dell’incontro di oggi e domani, i 20 paesi si impegneranno a evitare disallineamenti permanenti, svalutazioni competitive ed ogni forma di protezionismo. Il Fmi ieri ha cercato di smorzare le preoccupazioni sulle valute dichiarando che la discussione sulla guerra valutaria è “esagerata”. Su questa linea le dichiarazioni prima citate di Weidmann. Per oggi il supporto più vicino si colloca in area 1,33, la resistenza a 1,3430.

Lo yen si è apprezzato verso tutte le valute in attesa del G20 che inizia oggi. Inoltre, secondo Reuters, l’ex vice-governatore della BoJ Muto sarebbe in testa nella corsa per il posto di nuovo governatore. Il mercato non lo percepisce particolarmente propenso alla politica monetaria estremamente accomodante come gli altri candidati. L’euro/yen per oggi trova il supporto più vicino presso 122,80 con il successivo collocato a 121,20; la resistenza si colloca a 126. Segnaliamo infine la dichiarazione del governatore della banca centrale norvegese secondo cui l’istituto è pronto a tagliare i tassi per contrastare la forza della corona norvegese.

Materie prime: lieve rialzo ieri per il petrolio dopo che gli ispettori dell’Onu non hanno raggiunto un accordo con l’Iran per i controlli sul nucleare. In rialzo l’alluminio (+0,7%) grazie ai buoni dati sulle vendite di auto a livello mondiale. In calo la maggior parte delle altre commodity penalizzate anche dalla forza del dollaro. Segnaliamo tra gli agricoli il calo dello zucchero (-1,6%) ai minimi da 30 mesi su segnali di miglioramento delle condizioni del raccolto in Brasile. Tra i preziosi, che hanno chiuso in calo, segnaliamo la notizia secondo cui Soros nel quarto trimestre ha ridotto la quota nello SPDR Gold Trust (il maggior etf aurifero al mondo) di circa 100 milioni. Invariata invece la quota di Paulson, pari a circa 3,5Mld$. Stamani l’oro si colloca poco sopra i 1630$/oncia che, sui valori di chiusura, è pari ai minimi da agosto. Il Brent stamani si colloca poco sotto i 118$/b.

Azionario: giornata negativa quella di ieri per i listini dell’area Euro, penalizzati dal dato sul Pil relativo all’ultimo trimestre risultato peggiore delle attese. Tutti i principali listini hanno chiuso in negativo, con l’indice DAX risultato il peggiore di tutti in seguito al calo del settore auto. All’interno dell’indice Stoxx 600 quasi tutti i settori hanno chiuso in rosso guidati da telecom, energetici e utilities; su quest’ultimo comparto ha pesato la decisione del governo portoghese di collocare sul mercato 4,14% di titoli EDP ad un prezzo del 3% inferiore rispetto a quello di chiusura di mercoledì.

L’indice FTSEMIB ha chiuso con un calo dell’1%, con Mediaset (-3,1%) risultato il peggiore titolo del listino a causa delle indicazioni negative giunte dai dati sulla raccolta pubblicitaria. Negli Usa i listini hanno chiuso per la terza seduta consecutiva intorno alla parità, recuperando però le perdite di inizio seduta grazie al buon andamento del settore energetico e finanziario. Forte calo invece per le telecomunicazioni penalizzate dal crollo di Centurylink (-22,6%) dopo la decisione di taglio del dividendo del 26%. Gli operatori sembrano non riuscire a dare una direzionalità al mercato in vista anche della scadenza opzioni di oggi che ha portato ad un discreto aumento dei volumi rispetto alle scorse sedute. Sul fronte emergenti ieri l’indice MSCI EM ha chiuso poco sopra la parità grazie al buon andamento degli indici asiatici. Il peggiore tra i principali listini emergenti è stato quello brasiliano con l’indice BOVESPA ai minimi da due mesi in scia al calo della società mineraria Vale (titolo con maggior peso nell’indice) su cui pesano i timori di rallentamento dell’economia globale. Questa mattina andamento misto per il listini asiatici tra cui spicca il calo di oltre l’1% dell’indice Nikkey penalizzato dall’apprezzamento dello yen.

INFORMAZIONI DI STAMPA SU TITOLI

ITALCEMENTI-La società ha effettuato con successo il collocamento di un titolo a 5 anni per l’ammontare di 350 Mln€. La domanda è stata molto buona con ordini superiori ai 2,5 Mld€ ed un rendimento del 6,25%

MEDIASET – I dati sulla pubblicità in Italia diffusi dalla società di ricerca Nielsen hanno visto un 2012 nero, il peggiore degli ultimi vent’anni con un calo della raccolta pubblicitaria del 14,3%. In termini assoluti sono scesi sotto la soglia degli 8 Mld€ per la prima volta dal 2003. La raccolta televisiva è calata del 15,9% e Mediaset ha realizzato una raccolta in linea con il mercato.

TELECOM ITALIA -Secondo indiscrezioni pubblicate dal quotidiano La Repubblica, i soci italiani di Telco (holding di Telecom con oltre il 22%) sarebbero pronti a sostituire Franco Bernabè con Lorenzo Pellicioli, presidente di Lottomatica, e Paolo Bertoluzzo, AD di Vodafone Italia.

I soci sarebbero del tutto scontenti dell’andamento del titolo e non avrebbero gradito la decisione di Bernabè di puntare sugli investimenti a discapito del dividendo. Sempre secondo La Repubblica, la vendita della controllata Telecom Italia Media al fondo Clessidra sarebbe già avvenuta e l’operazione dovrebbe essere deliberata nel CDA convocato per lunedì prossimo. L’agenzia di rating S&P ha inoltre messo in watch negativo il rating per un possibile downgrade.

ENI – La società registra un utile netto pari a 7,79 Mld€ nel 2012, in aumento del 13,5% rispetto all’anno precedente. Nel quarto trimestre dell’esercizio il profitto si è attestato a quota 1,46 Mld€. Il cda proporrà all’assemblea un dividendo di 1,08 € per azione (1,04 € nel 2011) di cui 0,54€ già distribuiti come acconto. Il titolo apre la sessione odierna in rialzo di oltre il 2%.

COMMERZBANK – La seconda banca tedesca chiude il quarto trimestre 2012 con una perdita di 716 Mln€ . Nello stesso periodo dell’anno precedente il gruppo aveva registrato un profitto di 316 Mln€. La società ha portato il Core Tier 1 al 12% lo scorso anno, rispetto al 9,9% del 2011, in seguito a tagli dei costi e riduzione degli assets.

RENAULT – La seconda compagnia automobilistica francese ha chiuso il 2012 con un margine operativo pari a 729 Mln€ , superiore ai 698 Mln€ attesi dagli analisti. L’utile netto si è attestato a 1,77 Mld€ contro i 2,09 Mld€ del 2011. La società prevede per il 2013 una contrazione di almeno il 3% nel mercato delle quattro ruote europeo e una crescita del 3% a livello globale, sostenuta da Cina, Nord America, India, Russia e Brasile.

HEINZ – Il cda del gruppo alimentare ha accettato l’offerta di acquisto lanciata dal conglomerato Berkshire Hathaway di Warren Buffet e dalla società brasiliana di private equità 3G Capital per 23 Mld$. Il prezzo di acquisto è di 72,5 $ per azione e include un premio del 20% sul prezzo di chiusura di mercoledì.

US AIRWAYS – La compagnia aerea ha annunciato la fusione con American Airlines con un operazione da 11 Mld$ che creerà la compagnia aerea più grande del mondo. Della nuova società il 72% delle azioni andrà ai creditori di AMR, visto il fallimento della società nel novembre 2011, ed il 28% agli azionisti di US Airways.

GENERAL MOTORS –La società ha chiuso il quarto trimestre del 2012 con utili in rialzo del 65% a 1,19 Mld$, mentre i ricavi sono saliti del 3% a quota 39,3 Mld$ dai 38 Mld$ dello stesso periodo del 2011.