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Bce, Russiagate ed elezioni Uk: cosa c’è da sapere sul super giovedí

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Cresce l’attesa dei mercati per domani, giornata decisiva per via del doppio appuntamento Bce e elezioni in Gran Bretagna. Partiamo dalla Bce. Dalla riunione, che questa volta si svolgerà a Tallinn, in Estonia, anziché nell’usuale Francoforte, non sono attese decisioni operative riguardanti i tassi d’interesse. Né sul quantitative easing, con acquisti di debito che procedono a 60 miliardi al mese fino a dicembre.

Ci saranno invece novità sull’inflazione: secondo Bloomberg la Bce rivedrà al ribasso le stime sui prezzi al consumo. Le indiscrezioni hanno messo sotto pressione l’euro, che stamani sui mercati cede mezzo punto percentuale circa in area 1,122 dollari. Vengono invece favoriti i bond europei, con i rendimenti dei bond che scambiano in calo.

L’attenzione degli operatori sarà tutta rivolta al discorso di Mario Draghi. Il cambio nelle parole usate dal governatore della Bce, in merito alla ripresa economica di Eurolandia, sarà tuttavia un segnale per i mercati. Se ad aprile il presidente della Bce aveva parlato di rischi “ulteriormente diminuiti”, domani, Draghi – secondo gli analisti – dovrebbe passare ad una valutazione più ottimistica, grazie a una ripresa dell’economia dell’Eurozona.

Nonostante i segnali positivi sulla crescita, l’inflazione resta ancora sotto il target del 2%: a maggio, complice il calo dei prezzi del petrolio è rimasta all’1,4% a maggio, il petrolio non supera i 50 dollari.

Secondo le anticipazioni degli analisti,  Draghi confermerà che prima di alzare i tassi occorre aspettare la conclusione del Qe. Gli economisti non si aspettano segnali sul Qe prima di settembre, quando potrebbe arrivare l’annuncio di un’ulteriore sforbiciata agli acquisti mensili di debito a partire da gennaio per terminarli almeno a meta’ 2018. Per un rialzo del tasso principale occorrerà probabilmente aspettare fine 2019.

Proprio all’attesa della fine del QE che gli operatori guardano con apprensione soprattutto in relazione alla situazione italiana: si moltiplicano infatti i report delle banche d’affari che sottolineano il crescente rischio-Italia in vista di una eventuale vittoria dei partiti anti-euro. Rischio che, se combinato ad stop delle iniezioni di liquidità da parte della Bce, allunga un’ombra sul mercato dei titoli di stato.

Ma non sarà solo la Bce ad animare la giornata di domani. Fari saranno puntati anche sulle elezioni legislative in Gran Bretagna. Secondo YouGov, l’ultima rilevazione sugli indirizzi di voto dei britannici indicano che il partito conservatore della premier si prepara a ottenere 304 seggi, 22 in meno della maggioranza di 326 seggi e 26 in meno dei 330 in mano ai Tories ad aprile, quando May ha indetto le elezioni anticipate.