Economia

BCE: il direttivo cambia orientamento, possibili tassi più bassi in futuro

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Conto alla rovescia per il meeting della Banca Centrale Europea, che si terrà oggi a Francoforte e che si preannuncia come una delle riunioni delle più incerte degli ultimi tempi dopo le parole pronunciate a Sintra dal presidente Mario Draghi.

Al forum in Portogallo, Draghi ha infatti spalancato la porta a nuove misure di sostegno all’economia citando, fra le opzioni discusse dal consiglio direttivo, un possibile rafforzamento della forward guidance con revisione del “bias”, un nuovo taglio dei tassi di interesse sui depositi (ora a -0,40%) fino a una possibile riedizione del Quantitative Easing, fermo ormai dal 31 dicembre 2018.

Dopo aver passato gli ultimi due-tre anni a pensare a quanto potessero risalire i tassi, ora la domanda nella testa degli investitori è: quanto possono ancora scendere i tassi?

“Non ci aspettiamo cambiamenti per quanto riguarda i tassi. Ci aspettiamo che il Consiglio Direttivo voglia tenersi aperte tutte le opzioni prima del meeting di settembre, fra cui: un possibile taglio dei tassi, un sistema di tassi sui depositi differenziati, un ulteriore quantitative easing” ha scritto François Rimeu, Head of Multi Asset e Senior Strategist di La Française Asset Management, secondo cui la BCE modificherà la forward guidance per preparare il mercato a possibili tagli dei tassi a settembre.
“Non ci aspettiamo che venga menzionata la simmetria dell’obiettivo di inflazione della BCE, ma questo argomento potrebbe essere discusso durante la conferenza stampa. I toni dovrebbero mantenersi molto accomodanti, in linea con le recenti dichiarazioni fatte a Sintra. Non ci aspettiamo reazioni di rilievo da parte dei mercati, che al momento stanno sta già prezzando aspettative di una linea dovish”.

Proprio in vista di una BCE più colomba, Blackrock ha rivisto al rialzo il suo giudizio sugli asset europei, rimuovendo il giudizio ‘underweight’ (sottopesare) sulle azioni e promuovendo a ‘overweight’ (sovrapesare) i titoli di Stato.

Tornando alle attese per la riunione di domani, Quentin Fitzsimmons, gestore obbligazionario, T. Rowe Price, ha spiegato:

“I tassi di interesse a livello globale sono in una corsa al ribasso, con le banche centrali che sembrano pronte ad allentare la politica monetaria per stimolare la crescita. Quella che è iniziata come una pausa dai rialzi da parte della Federal Reserve si è trasformata in una situazione in cui quasi tutte le principali banche centrali sono diventate più caute, spinte dalle preoccupazioni per la crescita.
Questo cambiamento di atteggiamento ha innescato l’inizio di un nuovo regime per l’obbligazionario, con diverse banche centrali che secondo le aspettative dovrebbero allentare la politica monetaria nel corso dei prossimi mesi, compresa la Banca Centrale Europea” ha messo in evidenza Fitzsimmons, aggiungendo che” spostando l’attenzione sull’Eurozona, c’è un certo dibattito su cosa ci dovremmo aspettare dalla BCE, data la sua storia fatta di sorprese nel corso del mandato dell’attuale presidente Mario Draghi, che dovrebbe finire il 31 ottobre. Con l’inflazione a livelli minimi sin dall’introduzione dell’euro, il regalo di dipartita di Mario Draghi potrebbe essere un taglio del tasso di deposito a settembre, aprendo le porte a potenziali ulteriori allentamenti da parte del suo successore”.