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Bce, Bundesbank torna all’attacco di Draghi

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Il presidente della Bundesbank Jens Weidmann è tornato ad attaccare Mario Draghi. Il governatore della Bce è accusato di aver avviato politiche troppo accomodanti violando il suo mandato che dovrebbe essere quello di garantire la stabilità dei prezzi.

In un’intervista alla stampa il banchiere centrale tedesco, che fin quanto numero uno della Bundesbank fa parte del direttivo della Bce, ha detto che “comprare bond dai paesi che hanno debiti alti o bassa qualità del credito, allontana la Bce dal suo mandato principale”.

È un attacco frontale a Draghi. Paul Gambles, confondatore e managing partner del gruppo di consulenza MBMG, intervistato ai microfoni dell’emittente CNBC questa mattina ha detto che Weidmann “va sempre contro Draghi. Sta piantando una bandiera per dire che bisogna stare molto attenti a come si usano tutti gli stimoli monetari creati.

In un’intervista al Corriere della Sera e al settimanale tedesco Die Zeit, Weidmann ha dichiarato che “ci sono possibilità per modificare il programma di acquisto di bond. Ma dobbiamo essere cauti”.

Secondo il membro del Consiglio decisionale della Bce l’efficacia delle politiche monetarie ultra accomodanti si ridurrà con il tempo, mentre i rischi e gli effetti collaterali aumenteranno.

Con il suo programma di Quantitative Easing avviato 17 mesi fa e potenziato di recente, la Bce compra circa 80 miliardi di euro al mese di debito pubblico e privato. Tra i titoli inclusi nel piano vi sono ora anche i bond societari. La Bce ha inotlre tagliato i tassi di interesse di riferimento ai minimi storici vicini allo zero e ha abbassato i tassi di deposito al -0,4%.