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Bce, al via acquisto titoli Abs. Dubbi sull’efficacia

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NEW YORK( WSI) – Al via da questa settimana il programma di sottoscrizione, annunciato ormai a settembre, di carta ‘asset backed’ della Banca Centrale Europea, dopo l’analogo sulle emissioni bancarie garantite partito il 20 ottobre scorso.

Nel caso specifico delle cartolarizzazioni, si tratta della stessa categoria di debito ‘rebundled’ – ovvero riconfezionato, combinando prestiti a rischio elevato con asset di qualità – che ha innescato la crisi finanziaria globale partita da oramai sette anni fa dai famigerati ‘subprime’ Usa.

Considerato l’interesse ancora scarso degli investitori su uno dei comparti di mercato più colpiti dalla crisi, la maggioranza degli osservatori teme che scommessa Bce si riveli perdente se lo scopo di Francoforte, come dichiarato, è quello di agevolare l’accesso al credito delle imprese.

Si tratta comunque di una delle diverse misure non-standard previste dalla strategia di Mario Draghi, che punta a un innalzamento fino a mille miliardi di euro dell bilancio Bce. Se il programma si rivelasse inefficace aumenterebbe su Francoforte la pressione per un ‘quantitative easing’ esteso ai titoli di Stato.

Per limitare il rischio, Francoforte acquisterà soltanto i titoli a rating più elevato, nella speranza che gli investitori privati ne seguano l’esempio e sottoscrivano asset di qualità inferiore.

Le emissioni abs hanno totalizzato l’anno scorso nell’intera zona euro intorno a 180 miliardi, circa un quarto rispetto al 2008.

Sempre oggi, nel corso della cerimonia inaugurale della sorveglianza sulle banche passata alla Bce, Mario Draghi ha confermato che l’istituto di Francoforte “era e rimane determinata a proteggere l’euro” in risposta alle “fragilità nel settore bancario che erano un grosso rischio da affrontare direttamente con l’integrità dell’euro minacciata”.

“Dobbiamo guardare avanti e prepararci agli sviluppi futuri, verso una vera unione economica e monetaria”. Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, invitando le autorità europee a pensare a “come possiamo migliorare la nostra unione, non solo nel settore bancario ma nei mercati dei capitali e delle politiche di bilancio”. (MT)