Economia

Banche italiane: perdite su crediti toccheranno il picco nel 2021

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I rating sulle banche italiane sono rimasti sostanzialmente invariati nel 2020 ma i rischi al ribasso rispetto alle aspettative rimangono rilevanti. Così S&P Global Ratings in un  rapporto intitolato “Per le banche italiane, il grande test potrebbe arrivare nel 2021” dedicato agli istituti di credito italiani.

Banche italiane, cosa pensa S&P

Le banche italiane hanno navigato in acque turbolente in precedenza, ma nell’affrontare la pandemia di coronavirus hanno avuto un sostegno significativo e tempestivo da parte delle autorità europee e nazionali.
S&P ricorda in particolare gli oltre 140 miliardi di euro di prestiti alle piccole e medie imprese (Pmi) e alle società, ampiamente garantiti dal governo italiano e le misure monetarie tempestive ed eccezionali della Bce che hanno evitato il rischio di rifinanziamento per le banche, consentendo loro di continuare a fornire credito.

Ci aspettiamo di avere chiarezza sui danni che la pandemia produrrà sui bilanci delle banche una volta ottenuti i dati sulla ripresa economica e una volta che alcune misure di sostegno saranno gradualmente revocate, ma sappiamo già che la qualità degli attivi si deteriorerà materialmente”.

“Prevediamo che le perdite su crediti per le banche italiane raggiungeranno il loro picco nel 2021, nonostante i consistenti accantonamenti per le perdite future accantonati dalle banche nel corso del 2020.
Pur essendo superiori alla maggior parte dei settori bancari in Europa, le perdite su crediti rimarranno in media, a nostro avviso, al di sotto dei livelli del precedente periodo di crisi.
Pur ritenendo che per molte banche l’impatto sarà probabilmente gestibile, riteniamo che alcune entità siano molto più vulnerabili di altre alla crisi. E’ il caso di quelle banche che non avevano ancora completato il risanamento dei problemi legati al passato o che avevano vulnerabilità strutturali nei loro modelli di business pre-coronavirus”.