ROMA (WSI) – Brutte notizie per i risparmiatori: negli ultimi cinque mesi i costi dei conti correnti sono aumentati in media del 4% secondo quanto reso noto dal Corriere della Sera prendendo a riferimento i prodotti di 10 banche, Bnl, Credem, Cariparma, Unicredit, Intesa Sanpaolo, Ubi, Mps, Banco Bpm, Carige più Poste.
Sei i profili di utilizzo dei conti considerati: i pensionati con media operatività, i giovani, le famiglie con alta operatività, le famiglie con media operatività, le famiglie con bassa operatività, e i pensionati con bassa operatività. Dal confronto con il 2013 i costi per le famiglie con operatività media sono aumentati del 22% da 115 a 140 euro.
“Tra il 22 marzo e l’11 agosto 2017, l’aumento è stato fino a +6% per il profilo dei «Pensionati con media operatività (…) Gli aumenti sono stati inoltre del 5% per i «Giovani» (89 euro), del +4% per le «Famiglie con alta operatività» e «con media operatività» (rispettivamente, 142 e 140 euro), e del 3% ciascuno a carico delle «Famiglie con bassa operatività» (92 euro) e i «pensionati con bassa operatività » (85 euro)”.
Per chi vuole risparmiare sui costi del conto corrente – una famiglia con operatività media di circa 228 operazioni l’anno può risparmiare oltre 120 euro – le banche on line appaiono la soluzione ideale anche se non mancano le sorprese.
Chi ha un conto on line presto dovrà pagare per prelievi al bancomat di altre banche. Così Websella offre gratuitamente le prime 4 operazioni e poi dalla quinta si paga una commissione di 1,81 euro per i prelievi agli sportelli automatici di altre banche della zona euro. Dal 1° ottobre inoltre Iwbank applicherà una commissione di 1,90 euro sui prelievi effettuati allo sportello automatico di altre banche e poi sarà la volta di Fineco che dal 10 ottobre, farà pagare 80 centesimi per ogni prelievo inferiore ai 100 euro.
Il funzionario di banca può fare la spia
Infine da segnalare una novità decisa da una sentenza della Corte di Cassazione: anche il funzionario di banca ha diritto a chiedere al cliente chiarimenti sull’origine e sulla destinazione dei soldi che quest’ultimo versa e preleva dal proprio deposito. E se nota anomalie informa chi di dovere.
Come scrive Laleggepertutti.it la banca può controllare i movimenti su un conto corrente.
“Tutte le volte in cui vi è un’evidente sproporzione tra le movimentazioni effettuate dal correntista e la sua attività professionale, e pertanto vi è un indice di anomalia, l’impiegato di banca deve segnalare tali attività alla direzione. Si parla a riguardo di segnalazione di operazioni sospette, anche note con l’acronimo Sos. La direzione poi valuta se inviare la segnalazione alla Uif, l’Unità per l’informazione finanziaria. (…) La Uif, a sua volta, decide se informare la Procura della Repubblica o meno e, quindi, avviare il procedimento penale nei confronti del correntista.
Basta il semplice sospetto di anomalia a far scattare la segnalazione di operazione sospetta (…) La Sos non è una facoltà ma un vero e proprio obbligo per l’impiegato allo sportello che, in caso, contrario, ne risponde personalmente, potendo essere sanzionato dalla banca datrice di lavoro”.