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Azioni ‘junk’ prolungano fase toro. Ma e’ borsa drogata

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New York – Sin da quando è iniziato il mercato toro due anni fa, le azioni di bassa qualità continuano a guidare il mercato e a fare meglio di quelle più sicure. Ce lo dice il grafico stilato da Russell Investments, che rapporta l’indice Russell 200 Value, comprendente azioni di qualità (large-cap), all’indice Russell 2500, che include le Junk (small-cap dal valore ridotto).

Fino a qualche tempo fa, in pochi avrebbero detto che le azioni definite come junk avrebbero continuato a fare bene così a lungo. Pochi avrebbero scommesso che il mercato toro sarebbe durato piu’ di qualche mese. Principalmente perché queste erano proprio la causa scatenante del mercato orso. E invece no. Ma allora cosa è successo?

New York – Secondo Jeremy Grantham, chief investment strategist di GMO, il programma di allentamento monetario QE2 e gli altri adottati dalla FED, avrebbero avuto l’effetto di un grande sussidio governativo a favore di investimenti più rischiosi. Non sorprende dunque vedere gli investimenti “junk” fare meglio di quelli di qualità per un periodo superiore alle attese.

E adesso, cosa faranno gli investitori, ora che questo sussidio dovrebbe giungere al termine?

Presumibilmente le forze del mercato rientreranno in gioco. Le azioni rischiose dovrebbero essere riprezzate e dovrebbero perdere valore in linea con il maggiore rischio. Quando succederà non si sa per certo, anche perché c’è ancora la possibilità di un ulteriore stimolo in arrivo. Tuttavia, il processo dovrebbe verificarsi.

Grantham osserva che, guardando ai dati storici, è difficile trovare un altro periodo in cui le azioni di qualità sono così sotto prezzate relativamente alle azioni junk e considerando l’andamento di lungo, vede delle ottime opportunità proprio nelle large-cap, relativamente alle small-cap.