Società

Autorità antiriciclaggio, nulla da fare per Roma. La sede sarà a Francoforte

Nulla da fare per Roma. Nella gara tra le nove città candidate per ospitare la sede dell’Autorità europea per la lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo (AMLA), ovvero la nuova autorità europea per la lotta al riciclaggio e di contrasto al finanziamento del terrorismo, a spuntarla è Francoforte.

Le città in gara

La decisione è stata presa ieri in seguito a votazione congiunta delle delegazioni del Parlamento europeo e del Consiglio dell’Ue. Tra le nove città in lizza, oltre a Francoforte c’erano Roma, Bruxelles, Dublino, Madrid, Parigi, Riga, Vilnius, Vienna.  I governi delle nove candidate avevano presentato il loro progetto in un’audizione congiunta lo scorso 30 gennaio.

L’Amla “giocherà un ruolo chiave nella lotta alle attività finanziarie illecite nell’Ue. Con più di 400 dipendenti, inizierà il suo lavoro a metà del 2025″, ha annunciato la presidenza belga del Consiglio dell’Ue a scrutinio concluso.

La vittoria tedesca

Alla fine decisivo è stato il peso politico del governo tedesco che per l’Amla ha già riservato tre possibili edifici: la Torre 185, il Flow nel quartiere Gateway Gardens, e la Torre della fiera. La città – già sede della Bce e dell’autorità europea di vigilanza assicurativa (Eiopa) – è stata sostenuta con forza dal ministro delle Finanze, Christian Lindner, che davanti agli eurodeputati aveva promesso di raddoppiare i finanziamenti pubblici dedicati alla nuova Autorità, portandoli da 10 a 20 milioni di euro, utili a coprire l’affitto nei primi anni.

Tra i punti di forza evidenziati, la vicinanza con l’Eurotower e con le 280 banche che hanno sede nel grande snodo finanziario, oltre a un mercato del lavoro internazionale con servizi di assistenza in lingua inglese e scuole internazionali per i dipendenti. Tre i possibili edifici inseriti nelle slides presentate dal governo tedesco con lo skyline della città.

La proposta italiana

La delegazione italiana, composta dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, e dal viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, aveva proposto una sede da 17 mila metri quadri all’Eur dedicata unicamente all’Amla, puntando sulla vicinanza all’aeroporto di Fiumicino e su una serie di servizi agevolati e opportunità per i futuri dipendenti e le loro famiglie. Oltre che sul know-how italiano acquisito negli anni nel settore dell’antiriciclaggio.

La sconfitta italiana sulla sede dell’Amla, si aggiunge a quella ancora più scottante del 2027, quando Milano venne battuta al sorteggio finale nella corsa per aggiudicarsi la sede dell’Ema, Agenzia europea per la valutazione dei medicinali, che andò ad Amsterdam. In quell’occasione, entrambe le città avevano raggiunto il punteggio di parità alla terza votazione.

Non sono mancate le polemiche da parte delle opposizioni. “E’ l’ennesima disfatta del governo”, ha sottolineato la capodelegazione del M5S a Strasburgo, Tiziana Beghin. “E’ evidente che a pesare è l’isolamento dell’Italia”, hanno chiosato Fabio Massimo Castaldo e Giosi Ferrandino di Azione.

Funzioni dell’Amla

Come si legge nel sito del Consiglio, l’Amla disporrà di poteri di supervisione diretta e indiretta sui soggetti ad alto rischio nel settore finanziario. Vista la natura transfrontaliera della criminalità finanziaria, la nuova Autorità rafforzerà l’efficienza del quadro di lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo (AML/CFT) creando un meccanismo integrato con i supervisori nazionali per garantire che i soggetti obbligati rispettino gli obblighi previsti in materia. L’Amla svolgerà inoltre un ruolo di sostegno nei settori non finanziari e coordinerà le unità di informazione finanziaria negli Stati membri.

Oltre ai poteri di supervisione e al fine di garantire la conformità, in caso di violazioni gravi, sistematiche o ripetute di obblighi direttamente applicabili, l’Autorità imporrà sanzioni pecuniarie ai soggetti obbligati selezionati.

L’accordo provvisorio conferisce, inoltre, all’ente poteri di supervisione diretta su determinati tipi di enti creditizi e finanziari, compresi i fornitori di servizi per le cripto-attività, se sono considerati ad alto rischio o operano a livello transfrontaliero.