Economia

Auto elettriche contro benzina: dopo 4 anni costi analoghi

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Gli ostacoli alla diffusione delle auto elettriche sono più di uno. Ad esempio, le infrastrutture necessarie per la ricarica. Ma una ricerca della associazione europea dei consumatori, Beuc, ha messo in chiaro una cosa. Dal punto di vista del costo, l’auto elettrica, nel corso completo del possesso, costa meno delle controparti a benzina e gasolio. L’analisi simula uno scenario d’utilizzo, nei primi 4 anni, di 15mila chilometri annuali. Un po’ di più della media italiana, compresa fra gli 11 e i 12mila chilometri.

A fronte di costi iniziali superiori, se l’auto viene acquistata nuova, l’elettrica (EV al 100%) permette di risparmiare sui costi di rifornimento fino a raggiungere una quasi parità di costo col benzina. Nel giro di 4 anni e 60mila chilometri percorsi, un’auto nuova di segmento C (Fiat Bravo o VW Golf) a benzina viene a costare 33.879 euro contro i 34.226 euro dell’auto elettrica.

Il calcolo include tasse, assicurazione, manutenzione, costi di rifornimento e sottrae il valore residuo del veicolo. L’ibrida plug-in risulta la più cara in questo scenario (35.625 euro), mentre la più parca è la vettura a metano (29.378 euro). Il diesel, sempre acquistato nuovo, batte il benzina e l’elettrico con 32.094 euro di costo complessivo in 4 anni. Osservando le varie componenti di costo, salta subito all’occhio come l’auto a benzina risenta molto del rifornimento. Pertanto, una simulazione che dimezzasse i chilometri percorsi, ad esempio, darebbe un esito più molto più lusinghiero per il benzina.

Auto elettriche: le più economiche nell’usato

Ma la vera convenienza dell’elettrico è evidente soprattutto nella simulazione per l’acquisto usato. Le auto a benzina, in questa sfida, non possono contare più sul vantaggio del minor costo iniziale, in massima parte eroso dal deprezzamento del veicolo. Chi acquista un’auto elettrica di seconda mano e la rivende dopo altri 60.000 chilometri fa la scelta più economica in assoluto, risparmiando 6mila euro rispetto all’acquisto dell’usato a benzina (15.859 euro, contro 21.900). Questa seconda simulazione prevede un possesso di 5 anni e 12mila chilometri di percorrenza annua.

In questo scenario, le auto ibride plug-in e non, riescono anch’esse a battere il benzina, pur con un margine inferiore. Rispettivamente il costo è 18.289 euro per le plug-in e di 20.978 euro per le ibride. L’acquisto di seconda mano, dunque, vede ancora il diesel “battere” l’ibrida con un costo di 18.677 euro, ma sarebbe la seconda scelta più costosa. Più economiche del gasolio, nell’ordine, sono: Elettriche, Gpl, Metano e Ibride plug-in.

“Quanto alle infrastrutture di ricarica”, ha detto ad Altroconsumo il responsabile di E-Mobility di Enel X, Alberto Piglia, “noi progettiamo di installare 7mila colonnine entro il 2020 e 14mila entro il 2022, in modo tale da fornire una rete capillare. Già oggi abbiamo firmato accordi con Comuni e aziende, stiamo installando colonnine e credo che gli effetti si vedranno nel corso dei prossimi 6-8 mesi: penso che quando si inizieranno a vedere dappertutto colonnine, gli automobilisti si rassereneranno da questo punto di vista, è anche un effetto psicologico”.