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Asta, Spagna fa il pieno

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SIENA (WSI) – Tassi & Congiuntura: in area Euro la sessione di ieri è stata caratterizzata da scarsi volumi a causa della festività negli Usa e dall’assenza di dati di rilievo. L’attesa per le elezioni italiane al momento non sta comportando forti movimenti sullo spread che continua ad oscillare tra 270-300pb. Unico evento di ieri è stato il discorso di Draghi al parlamento europeo, in cui il presidente ha ribadito che ci sono segnali di stabilizzazione ma non un miglioramento dell’economia reale.

Secondo Draghi infatti servono più sforzi affinché l’area possa riemergere dalla crisi. Draghi ha inoltre riassunto in tre punti i rischi di un periodo prolungato di tassi bassi: 1) la minor capacità di investitori, soprattutto assicurazioni e fondi pensioni, di ottenere un rendimento adeguato; 2) incentivo per le banche a concedere eccessivi prestiti senza un monitoraggio accurato dei rischi di credito; 3) possibilità che si creino bolle sui prezzi delle case e degli altri asset come già accaduto con la crisi dei sub-prime. Sull’Irlanda il presidente della Bce ha riferito che l’istituto analizzerà attentamente la questione delle promissory note a fine anno in occasione della valutazione annuale delle banche in conformità all’articolo 123 del trattato che vieta il finanziamento della banca centrale ai governi. Secondo Draghi se ci sarà una violazione del trattato saranno prese azioni legali.

La Bundesbank nel bollettino mensile ha evidenziato come il primo trimestre dell’anno per la Germania sarà positivo a differenza del quarto del 2012. I rimanenti mesi dell’anno dovrebbero registrare una ripresa graduale, sebbene le esportazioni non sono attese migliorare in misura considerevole. Oggi sono in programma le aste spagnole sui titoli a 3 e 9 mesi fino a 4 Mld€. Previsto anche l’incontro tra il presidente francese Hollande ed il primo ministro greco Samaras, il cui partito sta perdendo consensi a favore del partito di opposizione Syriza contrario alle misure di austerità. La sessione odierna si apre con spread pressoché stabili in attesa delle aste spagnole e della pubblicazione dell’indice Zew tedesco. Negli Usa oggi è attesa la riapertura dei mercati dopo la chiusura di ieri per festività nazionale. Sul fronte macro oggi è in programma la revisione annuale della serie storica sull’inflazione e la fiducia dei costruttori di febbraio attesa in miglioramento secondo il consenso di Bloomberg.

Valute: euro stabile verso dollaro ieri in una giornata caratterizzata dall’assenza degli operatori Usa. Sul tema cambio sono arrivate alcune dichiarazioni di esponenti della Bce. Nowotny ha dichiarato che il cambio si sta muovendo nel trading range normale, aggiungendo che la Bce non ritiene ci sia la necessità di un intervento immediato sul mercato. E’ stato inoltre ribadito che la banca centrale non ha un target specifico sulla valuta, ma esiste solo quello relativo all’inflazione; l’’intervento sarebbe giustificato solo se rappresenta un rischio sulla stabilità dei prezzi. Anche il governatore della Bce Draghi ha dichiarato che il cambio non è un target di politica monetaria ma è importante per la crescita e la stabilità dei prezzi.

Questa mattina l’euro/dollaro si attesta poco al di sopra dell’area di supporto 1,33; la resistenza più vicina passa da 1,34. Questa mattina si assiste ad un apprezzamento dello yen verso le principali valute dopo che il ministro delle finanze Aso ha dichiarato che il governo non ha intenzione di acquistare bond stranieri tramite i fondi della BoJ. Sul fronte euro/yen oggi la resistenza si colloca a 126, il supporto a 122,90. Sterlina ai minimi da 7 mesi verso dollaro dopo che Weale, membro votante della BoE, ha dichiarato che il Regno Unito potrebbe trarre ulteriore beneficio da un deprezzamento della sterlina.

Materie prime: oggi le negoziazioni tornano alla normalità dopo la chiusura di ieri dei mercati Usa per festività. Mercati aperti anche se con volumi molto bassi al Lme dove è stato registrato un calo dei metalli industriali non ferrosi guidati da nichel (-2,9%) ed alluminio (-2,4%). Su tale andamento hanno pesato le vendite al dettaglio cinesi nella settimana di festività che sono salite al ritmo minore dal 2009, aumentando i timori degli operatori sulla forza della ripresa cinese. In rialzo il grano a Parigi (+0,6%) dopo che le condizioni del raccolto sul grano tenero francese sono peggiorate a febbraio rispetto all’ultimo aggiornamento di dicembre. La Francia è il principale produttore dell’Unione Europea. E’ atteso un deterioramento anche del raccolto in Gran Bretagna, terzo produttore dell’unione. Questa mattina la sessione europea si apre con il Brent poco al di sopra dei 117$/barile e l’oro intorno ai 1610$/oncia.

Azionario: inizio di settimana con scambi ridotti in Europa, i più bassi dell’anno, vista la chiusura per festività dei mercati statunitense e l’assenza di dati macro di rilievo. In area Euro andamento misto per i listini azionari. Al lieve rialzo di Dax e Cac40 si contrappone il calo dell’indice Ibex e Ftsemib, quest’ultimo penalizzato dalla prosecuzione del tono negativo del settore bancario. All’interno dello Stoxx 600 andamento in calo per quasi tutti i settori guidati da quello tecnologico, mentre spicca il rialzo delle utilities grazie al forte balzo di E.ON (2,2%). Nella giornata odierna gli scambi sui mercati dovrebbero tornare alla normalità vista anche l’importante pubblicazione in mattinata dell’indice ZEW di fiducia degli investitori ed analisti tedeschi. Negli Usa riaprono i mercati dopo la pausa di ieri. Le prime indicazione che giungono dai future sull’S&P 500 sono per un’apertura stabile. Questa settimana sarà importante verificare se il tono positivo visto da inizio anno potrà proseguire o se al contrario prevarranno le prese di profitto. La stagione delle trimestrali sembra essere ormai al termine, considerato che le principali società e quasi l’80% dei titoli dell’S&P 500 hanno ormai riportato i propri conti.

Il bilancio che emerge è positivo, con circa il 70% delle aziende che hanno battuto le stime in termini di utili, secondo i dati forniti da Bloomberg. Sul fronte emergenti ieri l’indice MSCI EM ha chiuso in lieve calo penalizzato ancora dal ribasso dei listini del Sud America, con l’indice brasiliano BOVESPA sceso ai minimi da inizio dicembre. Questa mattina si sta assistendo ad un andamento misto dei listini asiatici, tra cui spicca però il calo di oltre l’1,5% del mercato cinese sui timori che il governo possa implementare nuove misure per calmierare il rialzo dei prezzi del settore immobiliare. In lieve calo anche l’azionario giapponese penalizzato dal rafforzamento dello yen.

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