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Arava, ancora in vendita farmaco che uccide

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ROMA (WSI) – Effetti collaterali terribili, che in un caso particolare di una diciottenne di Dolo (provincia di Venezia), nel 2002 hanno portato al decesso. Stiamo parlando di Arava, un farmaco che, secondo quanto riporta Vip, è stato vietato negli Stati Uniti proprio a causa di questi effetti collaterali che colpirebbero la necrosi del fegato.

La vicenda della ragazza è tornata d’attualità dopo che nei giorni scorsi il Tribunale di Dolo ha emesso il verdetto, dichiarando la pericolosità del medicinale e stabilendo la somma del risarcimento che la società farmaceutica dovrà versare ai genitori della ragazzina morta nel 2002.

Il farmaco in teoria è utilizzato per la cura dell’artrite reumatoide e psoriasica. Aveva avuto il via libera della Cuf, la Commissione unica del farmaco presieduta dal ministro della Sanità, ed è tuttora nel prontuario farmaceutico in Italia.

Nonostante la sua pericolosità, saremo uno degli ultimi paesi dell’Unione Europea a ritirarlo dal mercato. La conferma dell’autorizzazione alla vendita, nonostante negli Usa fosse rimasto vietato, era stata ottenuta nel 2009.

Il problema principale di Arava è che presenta al suo interno un principio attivo, il leflunomide, un immunosoppressore necessario a tenere basso il numero di globuli bianchi nei malati di artrite reumatoide attiva, e la psoriasica attiva, due malattie che portano la prima infiammazioni delle articolazioni e la seconda, in aggiunta, la comparsa di chiazze rosse di desquamazione sulla pelle.

Tornando alla vicenda della ragazza, la sentenza del giudice di Dolo ha dato ragione ai familiari, condannando l’azienda e indirettamente il medico (che le aveva prescritto il farmaco), a risarcire la famiglia con 500 mila euro.