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Boeri: rischio truffe, “per pensionati rimanga tetto contante 1000 euro”

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ROMA (WSI) – Mentre si avvicina il rush finale per la sua adozione in via definitiva, la Legge di Stabilità 2016 non smette di innescare polemiche. L’ultima in ordine temporale arriva dal Presidente dell’Inps, Tito Boeri e riguarda l’aumento previsto nell’ex Finanziaria sul tetto all’uso del denaro contante che dagli attuali 1000 euro dovrebbe passare a 3.000.

Nel corso di un’audizione alla commissione Enti previdenziali a palazzo San Macuto, il numero uno dell’Istituto nazionale di previdenza sociale si rivolge direttamente al Governo guidato dal Premier Matteo Renzi chiedendo che sia mantenuto per l’Inps il limite al contante di 1000 euro per il pagamento degli assegni previdenziali.

“C’è il rischio che i pensionati vengano truffati con il prelievo del contante“.

Mantenendo il limite al contante a mille euro per il pagamento delle pensioni, togliendo così questi pagamenti dall’innalzamento per l’utilizzo del contante previsto dal ddl di Stabilità a 3 mila euro, ci sarebbe un vantaggio i termini operativi per lo stesso istituto nazionale di previdenza sociale.

Come sottolinea lo stesso Boeri infatti l’Inps negli ultimi 3 anni ha ottenuto notevoli risparmi e parte del 20% di quelli avvenuti nei costi operativi sono propri legati al pagamento degli assegni previdenziali con bonifici bancari. Da qui l’appello del numero uno dell’Inps al governo affinchè mantenga quest’obbligo per l’ente previdenziale. Sulla legge di Stabilità in generale inoltre, Boeri preferisce non esprimersi.

“Le scelte fatte in legge di Stabilità sono operazioni di natura redistributiva, scelte politiche su cui non mi esprimo”.

Con l’occasione Boeri snocciola anche altri numeri riguardanti il sistema pensionistico italiano. Così al 30 di settembre 2015, l’Inps è arrivata a 95 miliardi di crediti contributivi, ossia i contributi che ancora deve incassare,  crediti che erano 87 miliardi a fine 2014 e 50 di questi sono stati accumulati duranti la crisi economica. Inoltre, conclude il numero uno dell’Inps, 45 miliardi di crediti sono sul lavoro dipendente e danno comunque diritto a pensione.