Società

APERTURA NEGATIVA
PER LE BORSE AMERICANE

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Avvio in netto calo per l’azionario USA dopo i forti guadagni della vigilia, che avevano portato gli indici a superare importanti resistenze.

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La decisione della Bce di tagliare i tassi di 50 punti base, portandoli ai nuovi minimi storici (2,00%), non ha deluso il mercato, ma non ha neanche portato quella ventata di ottimismo che alcuni si aspettavano. Come spesso accade, gli investitori hanno preferito prendere profitto sulla notizia dopo aver comprato sulle attese nei giorni scorsi. Stesso dicasi per il mercato valutario, dove l’euro e’ tornato a crescere nei confronti del dollaro, riportandosi sopra quota 1,18.

Da segnalare che il costo del denaro in Europa e’ tornato ai livelli più bassi dal lontano 1948, ai tempi del Piano Marshall, cioe’ degli aiuti per la ricostruzione post-bellica.

Tra gli altri temi della seduta, segnali negativi dal mercato del lavoro, con il dato sui sussidi di disoccupazione settimanali che e’ risultato nettamente peggiore delle previsioni (442.000 unita’, contro le 421.000 stimate) e la media mobile a quattro settimane che e’ tornata a salire. Gli operatori attendono ora con trepidazione il report sulla disoccupazione di maggio, in calendario domani prima dell’avvio delle contrattazioni.

Sempre sul fronte macro, attesi alle 16:00 italiane (le 10:00 ora di New York) gli ordini alle fabbriche di aprile. Il report dovrebbe rappresentare l’ennesima conferma che nel quarto mese dell’anno l’economia a stelle e strisce ha registrato un forte rallentamento. Tuttavia, piuttosto che farsi influenzare da dati ormai vecchi, il mercato rimarra’ probabilmente concentrato sulle prospettive future.

Tra i singoli titoli, occhio alla performance del colosso dei semiconduttori Intel (INTC – Nasdaq), che dopo la chiusura dei mercati presentera’ il consueto aggiornamento di meta’ trimestre.

Pesano le dichiarazioni di Steve Ballmer, n.1 del colosso del software Microsoft (MSFT – Nasdaq), secondo cui il gruppo dovra’ fronteggiare “difficili sfide” nel breve e medio termine per via della concorrenza dei “free” software, tra cui Linux (RHAT – Nasdaq) e OpenOffice.

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