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Ansia da lavoro, notti insonni per un italiano su quattro

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ROMA (WSI) – La crisi economica e la disoccupazione si stanno ripercuotendo sempre di più sulla salute dei cittadini italiani. A fronte di chi non ha un’occupazione, ci sono molti che per conservare il proprio posto di lavoro sono costretti a fare le ore piccole e a sacrificare il proprio tempo libero.

Risultato: ansia da lavoro, con notti insonni per un italiano su quattro. In definitiva, “chi lavora dorme di meno”; un sondaggio commissionato a una società indipendente da Regus, il leader mondiale di soluzioni flessibili per ufficio, mette in evidenza che una riduzione del pendolarismo migliorerebbe la qualità della vita e il fatturato dell’azienda.

Fotografia di un quadro difficile: nel comunicato si legge che “più di un quarto dei lavoratori (il 26%) è costretto a svegliarsi prima del previsto o a restare sveglio fino a tardi per far fronte agli impegni. Di contro soltanto il 24% delle aziende premia i dirigenti che promuovono la creazione di forza lavoro flessibile promuovendo, tra le altre cose, la riduzione del pendolarismo”.

Il comunicato prosegue affermando che “proprio una maggiore flessibilità offrirebbe benefici anche alle aziende, con positive ripercussioni sul miglioramento della produttività per il 69% degli intervistati, oltre che per la fidelizzazione del personale (80%). I I lavoratori italiani hanno segnalato che tempi di spostamento più brevi (21%) e una sede più flessibile (17%) consentirebbero di avere più tempo a disposizione da trascorrere in famiglia e per recuperare ore di riposo”.

“La mancanza di riposo è chiaramente negativa per la salute e il benessere del lavoratore e orari di lavoro prolungati possono comportare disturbi cardiaci[1]” afferma Mauro Mordini, Direttore Generale di Regus in Italia. “Gli intervistati hanno evidenziato che tempi di spostamento più brevi e una maggiore flessibilità della sede lavorativa consentirebbero loro di trascorrere più tempo con la famiglia e porre fine a notti insonni trascorse a recuperare arretrati sul lavoro o su attività”

Risultati e statistiche principali

Stando al sondaggio a livello mondiale, il 29% dei lavoratori dorme meno di quanto vorrebbe per riuscire a portare a termine i propri impegni; in Italia, il 26% dei lavoratori sacrifica ore di riposo per rispettare impegni lavorativi e personali, mentre un lavoratore su dieci (9%) sente di dover compensare con ore di lavoro aggiuntive il tempo eventualmente impiegato per attività personali sul posto di lavoro

I lavoratori hanno segnalato che tempi di spostamento più brevi (21%) e flessibilità della sede lavorativa (17%) possono rivelarsi utili per trascorrere più tempo in famiglia

Anche le aziende possono trarre vantaggio da tali aspetti, poiché la flessibilità lavorativa ottimizza la produttività (69%) e favorisce la fidelizzazione del personale (80%)

Attualmente solo un quarto (24%) delle aziende italiane premia la dirigenza che promuove un ambiente lavorativo flessibile: un dato nettamente inferiore al 52% che rappresenta la media dello studio.

Il portavoce Regus prosegue: “Questo sondaggio mostra che offrire al personale sedi più vicine a casa e ambienti professionali e completamente efficienti può incidere positivamente sulla vita familiare e consentire loro di concedersi ore di riposo in più. Tuttavia, i vantaggi non si limitano soltanto ai lavoratori: anche le aziende possono infatti ottimizzare la produttività e la fidelizzazione del personale promuovendo la flessibilità lavorativa. Ciò malgrado, a dispetto dei numerosi vantaggi che il lavoro flessibile apporta ad aziende e lavoratori, c’è ancora molta strada da fare, poiché i tre quarti delle imprese italiane non promuovono né premiano i manager che incoraggiano la creazione di una forza lavoro flessibile.”