Mercati

Il Valore della Consulenza, AllianzGI: “Multi Asset is back! Ridefinire il portafoglio 60/40”

Nel corso dell’evento “Il valore della consulenza”, dedicato al mondo del risparmio gestito e organizzato da Wall Street Italia, il Country Head Italy di Allianz Global Investors, Enzo Corsello, ha tenuto una presentazione dal titolo “Multi Asset is back! Ridefinire il portafoglio 60/40”.

EnzoCorsello, Country Head Italy di Allianz Global Investors
[/media-credit] Enzo Corsello, Country Head Italy di Allianz Global Investors

Il portafoglio 60/40, spiega Corsello “è il pilastro sul quale si fonda l’industria del risparmio gestito italiano. Nel costruire un portafoglio, infatti, ci sono due approcci: uno asset allocation driven e uno product driven. Quest’ultimo, seguito in Germania e in Italia, prevede di delegare a una società di gestione la costruzione del portafoglio e tutti gli oneri di ribilanciamento e scelta delle componenti”.

Il mercato italiano”, sottolinea il manager di AllianzGI, “ha un terzo degli asset complessivi nei portafogli multi-asset. Tuttavia, questi ultimi hanno vissuto un periodo di crisi nel 2022, quando a fronte dello shock inflazionistico la capacità di diversificare e decorrelare è venuta meno, e questo ha creato un forte trend di deflussi”.

Quella del 2022, però, rappresenta secondo Corsello soltanto “una battuta d’arresto, un episodio legato anche ad una circostanza viziosa. I risparmiatori, infatti, erano super esposti, perché tendono a basare le scelte di investimento non sulle valutazioni attese ma sulla performance passata”.

Ora, dopo un triennio di grandi sconvolgimenti, la situazione può cambiare. Per quanto riguarda l’obbligazionario, “la buona notizia è che il rendimento è tornato al centro della scena, anche se la capacità di diversificare e decorrelare è un po’ venuta meno”, afferma il Country Head Italy.

Con riferimento alla componente azionaria, la responsabile della crescita in un portafoglio bilanciato, “al momento il rendimento atteso dello S&P500 è di fatto pari al rendimento del cash negli Usa, ovvero circa il 5%”. Quindi, per creare valore, “i gestori devono essere in grado di diversificare maggiormente a livello geografico e settoriale”.

L’aspetto più importante, sottolinea Corsello, “è comunque che la situazione di oggi ci fa ben sperare per un ritorno della decorrelazione, che dipende fondamentalmente da tre fattori: inflazione inferiore al 3,5%, bassa volatilità dell’inflazione e fase del ciclo economico”.

Per ridefinire e migliorare la struttura di un portafoglio multi-asset, il manager introduce due “guardiani della diversificazione e della decorrelazione: l’oro e i private markets nella componente illiquida. Il primo riduce i drawdown dei portafogli e diminuisce i tempi di recupero, i secondi vincolano per scadenze più lunghe e offrono un premio per il rischio di liquidità. L’introduzione di questi due elementi permette di spuntare una serie di benefici: abbassare il drawdown, diminuire la volatilità e aumentare il ritorno annualizzato”.

In conclusione, secondo Corsello, il portafoglio multi-asset è già tornato ad essere interessante, ma se arricchito con questi presidi può risorgere come la fenice dalle sue ceneri, tornando ad essere una delle colonne del risparmio gestito italiano”.