Economia

Allarme per banche Usa: a rischio prestiti concessi a big oil

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NEW YORK (WSI) – Nelle casse delle banche americane, Jp Morgan e Wells Fargo in testa, crescono i debiti accumulati dai produttori di shale oil, che continuano a far fronte a quotazioni petrolifere sempre più basse. Per ora – come si legge in un articolo del Sole 24 ore “non si tratta per ora di cifre elevate, capaci di compromettere seriamente la redditività degli istituti, né tanto meno è a rischio la stabilità del sistema”.

Ciononostante questo fenomeno comincia ad attirare l’attenzione del mercato, alla luce delle crescenti somme crescenti di denaro che i big del credito Usa stanno accantonando per far fronte a crediti incagliati. E’ il caso per esempio di Jp Morgan che, nel corso del secondo trimestre, ha aumentato di 240 milioni di dollari gli accantonamenti a fronte di potenziali sofferenze. Di questi, 140 milioni sarebbero relativi a prestiti al settore petrolifero.

“Il rischio maggiore lo corrono piuttosto i clienti, ossia ?le compagnie petrolifere, che presto potrebbero vedersi ridurre o addirittura revocare le linee di credito” si legge nell’articolo, in cui viene sottolineato che “l’occasione potrebbe essere la prossima revisione semestrale delle condizioni di finanziamento, in programma a ottobre:?un appuntamento al quale le banche potrebbero presentarsi con un atteggiamento molto meno tollerante rispetto ad aprile, quando un forte recupero delle quotazioni del petrolio aveva risvegliato la speranza che per il settore il peggio fosse passato”.

La situazione intanto è sotto i riflettori delle autorità di vigilanza statunitensi che “hanno già alzato la guardia, classificando molti di questi crediti come “substandard”, un termine utilizzato quando ci sono evidenti rischi di solvibilità”. (mt)

Fonte: Il Sole 24 ore