Economia

Affitti brevi, crescita boom in Italia. Prima in Europa per località servite

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In un mercato immobiliare che mostra una crescita contenuta, l’Italia si conferma primo mercato in Europa nel comparto degli affitti brevi con un utilizzo passato dall’11 al 18% nel corso del 2019 (fonte: Scenari Immobiliari). Sono infatti oltre 200 le città in cui è presente il fenomeno, mentre nel resto dell’Unione Europea ci si concentra soprattutto nei grandi centri. Un mercato in grande espansione, dunque, con opportunità di investimento e reddito molto interessanti, che vede la nascita di nuove opportunità e nuovi player nel settore

Un’altra tendenza degna di nota che corrobora la forza del cosiddetto short rent è l’acquisto, sempre più frequente, di immobili da mettere a reddito come opportunità di investimento, in un contesto di tassi di interesse ai minimi storici.

I proprietari, peraltro, rendono così meno gravose le proprie rate di mutuo (in Italia il 70% degli immobili viene acquistato con un finanziamento) grazie alle entrate degli affitti brevi, mediamente più vantaggiose del 30-40% rispetto agli affitti tradizionali.

Anche per chi non ha il pallino dell’investimento, l’affitto breve rappresenta dunque un valido supporto per coprire le spese (magari in attesa di una vendita futura), senza le complicazioni che talvolta l’affitto standard comporta in termini di pagamenti, morosità e lunghezza eccessiva dei contratti.

Nel mercato degli affitti brevi domina Airbnb, ma si stanno facendo largo anche altri player, come Hostmate che ha chiuso il 2019 con oltre 4.200 check-in e quasi 10.000 persone accolte.

“Siamo felici per come si è chiuso il 2019 ma per il 2020 abbiamo obiettivi ancora più ambiziosi. Stiamo attivando la nostra presenza in 2 aree molto interessanti come le Cinque Terre e Torino, stiamo studiando servizi sempre più utili e performanti per i nostri clienti e presto lanceremo una grande novità anche sul fronte dell’assicurazione e della tutela” ha detto Maurizio Sicuro, Chief Operating Officer.