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Advisory: cosa spinge i consulenti finanziari all’indipendenza

Cosa ha spinto molti consulenti finanziari a diventare indipendenti? Principalmente la libertà di servire al meglio gli interessi dei clienti. Così emerge da un nuovo studio di Schwab Advisor Services, il Supported Independence Study, che ha intervistato sia i professionisti che stanno considerando la via dell’indipendenza sia quelli che sono passati all’indipendenza negli ultimi quattro anni, sulle loro esperienze nell’esplorare e perseguire il modello indipendente.

Diventare indipendente è una decisione importante per qualsiasi consulente finanziario, che richiede un sostegno e solidi investimenti sostanziali. Inoltre c’è da sottolineare che la maggiore flessibilità comporta una maggiore complessità. Nel passaggio all’indipendenza, i consulenti devono prendere una lunga serie di decisioni: Quali tipi di clienti voglio servire? Quali servizi voglio offrire? Quale tecnologia utilizzare? Con quali depositari voglio lavorare? Come finanzierò la mia finanzierò la mia transizione? Quando e come lo comunicherò ai miei attuali clienti? Come gestirò le mie esigenze di conformità? Chi può aiutarmi a fare la scelta giusta?

Consulenti indipendenti: lo studio di Schwab

Secondo l’indagine di Schwab, i consulenti sia nel gruppo dei professionisti che si considerano indipendenti sia in quello dei consulenti che lo sono diventati di recente apprezzano molto la possibilità di “plasmare le proprie attività” senza più dipendere dalle direttive della banca di appartenenza.

Tra coloro che sono diventati indipendenti di recente, il 98% ha dichiarato che la possibilità di fornire un servizio più personalizzato ai propri clienti è stata una delle principali motivazioni che hanno spinto all’abbandono. Tra coloro che stanno ancora considerando l’indipendenza invece, il 98% ha dichiarato di voler allineare la propria attività ai propri valori personali.

“Anche se il percorso verso l’indipendenza continua ad evolversi in modi nuovi e sorprendenti, una cosa rimane invariata: i consulenti cercano l’indipendenza perché offre loro la libertà di costruire la propria attività, a modo loro. Sono motivati a offrire servizi più completi e agnostici rispetto ai prodotti – e tutto ciò con l’interesse dei loro clienti a cuore”, ha dichiarato Jon Beatty, chief operating officer di Schwab Advisor Services in un comunicato.

Nel sondaggio di Schwab, i consulenti che stanno valutando l’indipendenza hanno dichiarato di essere più propensi a unirsi o affiliarsi a una RIA esistente (44%) – dove per RIA si intende la società di consulenza registrata presso la Securities and Exchange Commission (SEC) – piuttosto che creare una propria società (31%). Quasi un quarto (24%) invece non sa quale strada intraprendere.

Lo studio ha anche rivelato che il 60% dei consulenti che stanno valutando l’indipendenza è più propenso a rivolgersi a consulenti che hanno già effettuato la transizione, mentre un altro 45% ha dichiarato che si consulterebbe con altri consulenti che stanno ancora valutando l’indipendenza.

Il passaparola tra professionisti

Nel frattempo, il 47% ha citato i consulenti che sono già diventati indipendenti come la fonte di informazioni più utile, secondo lo studio che ha anche evidenziato che i consulenti indipendenti da poco tempo la pensano allo stesso modo: il 60% ha dichiarato di essersi rivolto a coloro che hanno già effettuato la transizione per ottenere consigli e il 38% ha indicato che questi consulenti sono stati la loro migliore fonte di informazioni.

Secondo lo studio, inoltre, i consulenti ritengono che il passaggio all’indipendenza sia un vantaggio netto per i loro clienti. Quasi tre quarti (74%) dei consulenti recentemente indipendenti affermano di poter instaurare rapporti migliori e più duraturi con i loro clienti, mentre il 49% dei consulenti che stanno pensando di passare all’indipendenza ritiene che saranno in grado di fare lo stesso se diventeranno una RIA.

Infine, l’indagine ha dimostrato che i clienti sono d’accordo con la visione del loro consulente. Un buon 60% di questi ultimi ha dichiarato che i propri clienti sono stati immediatamente allineati con il loro piano contro il 46% dei consulenti che stanno pensando di diventare RIA che si aspetta che i loro clienti si sentano allo stesso modo.