Economia

Acqua, quanto ci costa in Italia?

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La Giornata Mondiale dell’Acqua (World Water Day) si festeggia oggi 22 marzo 2023. La ricorrenza è stata istituita nel 1992 dalle Nazioni Unite ed è prevista all’interno delle direttive dell’Agenda 21. Quest’anno il tema è il legame che si viene a creare tra acqua e cambiamenti climatici.

La giornata ha un obiettivo preciso e ben dettagliato: sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni mondiali sull’importanza di ridurre lo spreco di acqua. Ma soprattutto di promuovere comportamenti virtuosi, che possano servire a contrastare il cambiamento climatico.

Acqua, un problema economico

L’acqua diventa sempre più cara in bolletta. Nel corso del 2022 è arrivata a gravare fino a 487 euro sulla spesa media di una famiglia, registrando un aumento del 5,5% rispetto al 2021. I costi delle bollette dell’acqua sono in aumento in tutti i capoluoghi di provincia. In controtendenza vi è unicamente Forlì-Cesena, dove è stato registrato un calo dello 0,6%. A scattare la fotografia del caro acqua ci ha pensato l’Osservatorio Prezzi e Tariffe di Cittadinanzattiva, che ha rilevato che l’incremento dei costi supera il 20% a:

  • Bolzano (+26,3%);
  • Savona (+25,5%);
  • Trento (+21%).

Gli aumenti hanno superato il 10% in altri dodici capoluoghi da Milano a Pescara, da Messina a Catania.

Una delle regioni più costose risulta essere la Toscana, mentre il Molise è quella più economica. Il Trentino Alto Adige, invece, ha registrato l’aumento più consistente. A Frosinone la spesa media annuale di una famiglia, nel 2022, è stata pari a 883 euro, in aumento del 4,2% rispetto al 2021: Frosinone si conferma come una delle province più care. Isernia, invece, è il capoluogo più economico: il costo si ferma a 174 euro.

Si attesta, mediamente, su un 36,2% la dispersione idrica nei capoluoghi di provincia. Complessivamente il territorio italiano raggiunge il 42,2%. In alcune aree del paese si arriva a disperdere più della metà dei volumi di acqua immessi in rete. In Basilicata viene disperso il 62% di acqua, mentre in Valle d’Aosta si ferma al 26,9%. La maglia nera della dispersione viene conquistata da Latina, dove la dispersione arriva al 70%. A Macerata, invece, viene disperso solo il 9,8%.

Stanno aumetando i Comuni nei quali si registra un razionamento dell’acqua per uso domestico. Nel corso del 2021 i capoluoghi di provincia sono passati da 11 a 15. A Palermo sono stati registrati 183 giorni di sospensione del servizio, mentre a Trapani e ad Agrigento 182.

Emergenza siccità

Ad essere colpite dall’emergenza siccità, nel Centro Nord Italia, sono almeno 300mila imprese agricole. La situazione più drammatica si registra nel bacino della Pianura Padana, dove nasce almeno un terzo dell’agroalimentare Made in Italy e la metà dell’allevamento che danno origine alla food valley italiana conosciuta in tutto il mondo. A mettere in evidenza questi dati è la Coldiretti.

Dalla Coldiretti spiegano che l’inverno ha lasciato l’Italia del nord a secco con precipitazioni al di sotto della media dopo un 2022 in cui è caduta il 30% di pioggia in meno con danni stimati in 6 miliardi all’agricoltura nazionale. Gli effetti sono evidenti con i grandi laghi che hanno ora percentuali di riempimento che vanno dal 22% del lago di Como al 37% del lago di Garda fino al 44% di quello Maggiore mentre il livello idrometrico del fiume Po al Ponte della Becca è sceso a -3,2 metri, come in piena estate, e si registra anche lo scarso potenziale idrico stoccato sotto forma di neve nell’arco alpino ed appenninico.

Per dare una risposta concreta a cittadini ed imprese sono importanti gli “interventi strutturali per affrontare il cambiamento climatico – spiega Ettore Prandini, presidente della Coldiretti -. Di fronte alla tropicalizzazione del clima occorre organizzarsi per raccogliere l’acqua nei periodi più piovosi per renderla disponibile nei momenti di difficoltà. Per questo abbiamo elaborato con Anbi il progetto laghetti per realizzare una rete di piccoli invasi diffusi sul territorio, senza uso di cemento e in equilibrio con i territori, per conservare l’acqua e distribuirla quando è necessario ai cittadini, all’industria e all’agricoltura. Gli agricoltori sono già impegnati a fare la propria parte per promuovere l’uso razionale dell’acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l’innovazione con colture meno idro-esigenti, ma non deve essere dimenticato che l’acqua è essenziale per mantenere in vita sistemi agricoli senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio e la competitività dell’intero settore alimentare”.