Economia

Tsipras chiude i conti bancari dei greci che non pagano le tasse

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ATENE (WSI) – La Grecia dichiara guerra agli evasori fiscali e per chi non paga le tasse il governo di Tspiras ha deciso di congelare il conto corrente in banca.

Continua a persistere per Atene il problema della liquidità, aumentato visto l’empasse con i creditori internazionali a cui si aggiunge, secondo quanto dice il Wall Street Journal, la mancanza di risorse per pagare a giugno stipendi e pensioni: da qui l’altra strada che il governo Tspiras ha deciso di intraprendere per far cassa già dallo scorso autunno. A pagare sono direttamente gli evasori, coloro che non pagano le tasse, un numero sempre maggiore vista l’attuale situazione di austerity in Grecia. Solo nell’ultimo anno infatti gli arretrati dei cittadini ellenici con il fisco sono cresciuti a 87 miliardi di euro.

I motivi sono semplici: da una parte ovviamente il clima di crisi e l’austerity che hanno fatto crollare il potere d’acquisto delle famiglie, la crescente disoccupazione che ora arriva a toccare il 24% a cui si aggiunge il fatto che e circa il 52% delle famiglie greche ha come unica fonte di reddito una pensione.

Dall’altra parte però ci sono anche coloro che non pagano le tasse al fisco ellenico per opportunità: i soldi ci sono, ma c’è anche chi preferisce portarli con sé e non lasciarli in banca, con la speranza che il governo approvi come ha fatto in precedenza un piano di rateizzazione dei debiti fiscali per chi è  moroso.

Così gli 007 del Fisco incrociano i dati su ogni singola posizione dei morosi e quando sul loro conto corrente risulta che i soldi sono ordinano alla banca di bloccare la somma per potersi poi rivalere. La nuova azione di contrasto agli evasori greci è iniziata lo scorso autunno al ritmo di 10 conti al giorno pignorati, quasi mille solo nel mese di marzo. Intanto c’è attesa per la nuova riunione dell’Eurogruppo convocato dal presidente Jeroen Dijsselbloem per il 9 maggio.