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Toto nomine: Profumo a Leonardo al posto di Moretti

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ROMA (WSI) – Alessandro Profumo al posto di Muro Moretti in Leonardo. Sarebbe questo il primo nome per il ricambio dei vertici delle partecipate pubbliche in scadenza in primavera. I titoli del gruppo industriale fanno fatica in Borsa in seguito alle indiscrezioni e agli ultimi giudizi degli analisti, con una prova che al momento vale un posto in fondo al listino delle blue chip italiano (-2,8% a quota 13,54 euro).

Sul tavolo del premier Paolo Gentiloni è arrivato il dossier delle nomine: le partecipate che potrebbero vedere un cambio al vertice sono Eni, Enel, Terna, Poste Italiane  e Leonardo Finmeccanica.

Proprio alla guida dell’ex Finmeccanica potrebbe andare il banchiere genovese, ex ad di Unicredit, vice presidente e membro esecutivo dell’Abi, nonché ex presidente del Monte dei Paschi di Siena, e oggi consigliere di amministrazione non esecutivo e indipendente di Eni. A pesare sull’uscita di Mauro Moretti la condanna per la strage di Viareggio che provocò la morte di 32 persone e per cui è stato condannato Moretti all’epoca ad di Rfi.

Nella rosa di candidati ci sono anche altri nomi che vengono dalle utility (Valerio Camerano di A2a), o quello di Gianni Armani dell’Anas. Non resta che aspettare la pubblicazione delle liste ufficiali, che potrebbe avvenire già oggi a mercati chiusi o al più tardi lunedì prossimo, 20 marzo. Sempre secondo indiscrezioni alla presidenza di Leonardo potrebbe invece arrivare una donna appartenente al settore della difesa.

Ad Eni ed Enel sembra che verranno confermati Claudio Descalzi e Francesco Starace. Ancora aperta invece la partita per Poste Italiane. In bilico l’attuale ad Francesco Caio che potrebbe cedere la poltrona a Matteo Del Fante, attuale ad di Terna.  A pesare sul curriculum in Poste di Caio operazioni sfuggite come  Pioneer, ceduta da UniCredit ai francesi di Amundi. Tra le altre nomine per l’Enav avanza il nome di Giovanni Castellaneta, presidente di Sace.

In Borsa Leonardo paga anche il giudizio negativo degli analisti di Equita SIM, che hanno tagliato il rating a hold, spiegando che la loro decisione si basa su quattro fattori principali:

  1. in primo luogo il fatto che il potenziale al rialzo della valutazione, alzata del 6% a 14,3 euro, si è ridotto al 3% alla luce del recente rally dei titoli in Borsa;
  2. in secondo luogo, il 2017 è visto come un anno di transizione con limitati miglioramenti operativi;
  3. terzo, le anticipazioni sul business plan al 2021 rendono meno probabili sorprese positive sui numeri;
  4. infine, “le opzioni di M&A restano (cessione quota DRS anche tramite IPO, aumento partecipazione in ATR, cessione quota in MBDA, nuove acquisizioni), ma riteniamo di difficile implementazione a breve”.